Dopo aver battuto in duello il figlio di un lord che gli aveva dato del bugiardo quando ha affermato che un elefante è più grosso di una mucca D'Artagnan, dal paesino in Guascogna a sud di Bordeaux dove vive nella fattoria dei nonni, per non doversi scusare decide di recarsi a Parigi, dove sa esser stato appena portato proprio un elefante. Il nonno gli affida la spada appartenuta al padre, un aristocratico: in groppa alla cavallina Ronzinante si mette così in viaggio. Nella capitale conosce subito una ragazza bionda molto carina (Constance) e il piccolo Jean.
All'epoca il re Luigi XIII viveva al Louvre, in seguito divenuto un famoso museo, e gli affari di stato sono completamente nelle mani del Cardinale Richelieu; questi cerca costantemente e in tutti i modi di metter zizzania tra il sovrano e la consorte, la regina Anna d'Austria: incarica pertanto la fidata Milady e Rochefort di appropriarsi della lettera indirizzata dalla regina al Duca di Buckingam: è intenzionato così a provarne l'infedeltà. Intanto D'Artagnan si reca proprio alla residenza del cardinale in cerca di un lavoro; Milady lo assolda promettendogli una raccomandazione.
Per poter stare accanto a Costance D'artagnan ha scelto di unirsi ai moschettieri; recatosi alla residenza del capitano De Tréville, Milady utilizza un pipistrello per ingannare il giovane e i tre migliori moschettieri in circolazione (Athos, Aramis e Porthos), facendo in modo che si sfidino a duello quel pomeriggio sulla collina. Intanto il pappagallo regalato da Richelieu alla regina riferisce tutti i discorsi di questa al cardinale. I duelli privati però sono stati vietati per legge, così Rochefort con un drappello di guardie si reca nel luogo della sfida per poterli sorprendere in flagrante ed arrestarli tutti.
Richelieu ha progettato, partendo dall'idea originale di Leonardo Da Vinci, di far costruire un sottomarino da guerra, ed al contempo insinua che la regina potrebbe rivelare il segreto militare; volendo attirare con l'inganno il duca a Parigi, il cardinale affida l'incarico a Milady d'inviargli una falsa lettera. D'Artagnan s'è intanto messo alle dipendenze di Jean per aiutarlo nel suo lavoro di commerciante, ma appena giunti al mercato entrambi si vengono a trovare nei guai con la guardia Jusach, che finisce per cacciarli via dalla piazza.
Richelieu e Rochefort continuano a complottare contro la sovrana, in quanto non ne condividono le scelte di governo. Tréville ha punito Aramis, che si trova così consegnato in casa, per essersi lasciato coinvolgere nella disputa tra l'amico e la guardia del cardinale; Jean gli fa però capire di conoscere il suo segreto. Durante il loro lavoro ai due capita di preparare il bagno anche al duca di Buckingam, entrato di nascosto in Francia; questi li manda a consegnare una missiva a Madame de Chevres, la miglior amica e confidente della regina la quale funge da mediatrice ed intermediaria tra i due.
Dopo aver condotto il duca al sicuro nella loro barca, D'Artagnan e Jean ricevono la visita di Constance la quale propone al nobiluomo inglese di trasferirsi a casa del padre sarto. Nascosto il duca all'interno della tinozza partono col loro carrettino, ma lungo la strada vengono sorpresi e smascherati da Milady; trovano rifugio per il rotto della cuffia a casa di Aramis: la scimmietta ammaestrata della donna però li ha pedinati.
D'Artagnan e Jean devono cercarsi un'altra abitazione e Constance offre ai due di fermarsi come ospiti da lei. Il padre della ragazza è difatti felice di accoglierli e li fa sistemare dalla domestica nella mansarda; la casa ha però regole ferree, la sveglia all'alba soprattutto non lascia molto entusiasti i due. Richelieu cerca intanto di far confessare ad Aramis d'aver protetto il duca su richiesta della regina. Jean, che ha assistito all'arresto del moschettiere avvisa D'Artagnan.
D'Artagnan e Jean continuano a guadagnarsi il pane col carrettino dei bagni, ma al piccolo cresce dentro una forte nostalgia della madre vedendo dei bimbi giocare e poi una giovane donna fare il bagnetto al proprio neonato. Richelieu spicca un mandato di cattura contro Aramis accusandolo d'esser un rivoltoso e le prove son gli abiti del duca che il moschettiere aveva conservato: entrato illegalmente nel paese egli l'ha aiutato a fuggire! Viene così condotto a forza alle carceri del castello reale.
Jean ha un incubo, sogna la madre che viene portata via da un soldato con l'accusa d'aver aiutato un protestante. Per ascoltare i discorsi delle clienti, che potrebbero aver conosciuto la donna, D'Artagnan e Jean sono assunti come apprendisti nella sartoria di Bonacieux. Milady nel frattempo, recatasi a Londra in missione di spionaggio, invia frequenti rapporti a Richelieu utilizzando una cornacchia: vi è un pettegolezzo che gira per i salotti, si dice che il re sia preoccupato per il fatto di non aver ancora un successore.
Il giorno in cui il re va a caccia nella sua tenuta a Versailles anche Charlotte partecipa alla battuta, col preciso incarico di sedurre sua maestà; dopo che Richelieu l'ha presentata a Luigi XIII la regina affida a Constance il compito di non perderla di vista: intanto anche D'Artagnan e Jean si sono avvicinati senza farsi notare e li seguono. Informata Constance la giovane si mette d'accordo con i ragazzi di cercar di scoprir il braccio alla donna, per saper se vi è la scottatura; Charlotte ha però una fasciatura che gli avvolge interamente l'avambraccio.
Il duca sta tornando, questa volta in missione ufficiale e Luigi XIII, sentite le voci su un precedente incontro segreto con la regina, le proibisce d'incontrarlo privatamente. Intanto Richelieu predispone un attentato contro i moschettieri i quali, per fedeltà all'amicizia con D'Artagnan, hanno ancora le spade spezzate; Athos viene ferito in un agguato per la strada: riesce a rifugiarsi a casa di Bonacieux dov'è accolto da Jean, ma gli attentatori lo ritrovano seguendo le tracce di sangue che ha lasciato sull'acciottolato.
È il primo giorno di D'Artagnan come apprendista, ma viene subito adibito da Tréville alla cura dei cavalli. Milady è ornata dalla sua missione di spionaggio a Londra: il duca è giunto a Parigi in veste d'ambasciatore per l'imminente fidanzamento tra la sorella minore di Luigi XIII, Enrichetta Maria di Borbone-Francia, ed il re Carlo I d'Inghilterra. Quella sera a palazzo si dà un ballo in onore del duca e D'Artagnan e Jean vi partecipano, sebbene non invitati.
Tréville, dopo esser venuto a conoscenza di tutta la storia, si congratula caldamente con D'Artagnan. Richelieu intanto, venuto a sapere tramite Copy che la collana non è più in possesso della sovrana, lo va a riferire al re insinuando sospetti di tradimento; dopo aver indetto una festa per celebrare il fidanzamento della sorella, Luigi XIII chiede alla consorte d'indossar per l'occasione la collana da lui stesso regalata alla moglie per il suo compleanno. La regina, che ora rischia d'esser processata ed esiliata per sempre, non spiegandosi come il cardinale abbia potuto conoscere il fatto, finisce col dubitare di Constance, essendo stata l'unica persona presente alla scena col duca.
Constance propone a D'Artagnan di recarsi in segreto a Londra in qualità di messaggero della regina. Tréville concede dieci giorni di vacanza a lui e agli altri tre moschettieri, cosicché anch'essi possono unirsi alla missione; ma le spie sono in agguato ad ogni angolo di strada. Milady riesce, con l'aiuto della coda volteggiante di Pepe, ad ipnotizzare Bonacieux: viene così a sapere dell'imminente partenza per un viaggio misterioso dei quattro.
Usciti dalla capitale i quattro decidono di proseguire separati fino a Chantilly, così da non dare troppo nell'occhio ed ingannar gli uomini sguinzagliati dal cardinale sulle loro tracce; egli ha intanto emesso un'ordinanza che vieta a chiunque sia sprovvisto di un lasciapassare d'imbarcarsi. Milady, sotto le spoglie di Madame Mirabeau, torna da Bonacieux in cerca d'informazioni. Giunti in una locanda lungo la via Porthos, che oltre ad essere una buona forchetta è anche ingenuo e molto chiacchierone, si lascia facilmente provocare e sfidar a duello da un altro avventore, in realtà una spia al servizio di Richelieu.
Caduti in un'imboscata Aramis, per protegger D'Artagnan, viene colpito da una fucilata alla spalla; i moschettieri vorrebbero costringere il giovane compagno a proseguire mentre loro s'occupano d'arrestar gl'inseguitori; Ronzinante però lo disarciona e torna indietro appena in tempo per impedir che Porthos venga a sua volta ferito da un'arma da fuoco. A D'Artagnan viene così affidato il compito di prendersi cura d'Aramis, che viene condotto ad una locanda per esser curato: ad Amiens si fermano al "giglio d'oro" e qui il ragazzo consegna al moschettiere la medicina che la nonna gli aveva preparato perché si possa medicare.
D'Artagnan s'è messo d'accordo con Athos e Porthos che avrebbe lasciato il suo cappello come segnale appeso all'insegna della locanda in cui si fosse fermato; due pastorelli passati di lì per caso lo fanno però cadere prendendolo a sassate: poco dopo il ragazzo, accortosi dell'accaduto, viene informato proprio dai bambini che i due moschettieri a cavallo son già passati oltre. Intanto le guardie li hanno scoperti e, circondati dentro al fienile, a Rochefort viene l'idea d'incendiarlo per costringerli alla resa; quello è però anche il nascondiglio segreto dei due pastorelli che, sbucati da una botola nel pavimento, conducono D'Artagnan ed Aramis attraverso un passaggio sotterraneo che li porta fuori pericolo.
L'indomani la ferita d'Aramis è guarita e la febbre passata. Giunti al bivio davanti ad un villaggio si separano nuovamente; i tre moschettieri cercano d'attrar l'attenzione di Rochefort, mentre D'Artagnan avanza a tappe forzate verso Calais. Bussano alle porte d'un convento chiedendo venga celebrato il funerale in pompa magna del loro compagno caduto vittima in un agguato e di seppellirlo nel vicino cimitero; giunte le guardie, dopo essersi assicurate che D'Artagnan è effettivamente sepolto lì, si lanciano all'inseguimento dei tre moschettieri: ma anche Constance con Jean e Copy arrivano e credono alla morte dell'amico.
Constance e Jean prendono una stanza da cui si possa veder il porto, e così fa anche D'Artagnan il quale si sistema proprio di fianco a loro. Le guardie, che o tano cercando, fanno un sopralluogo nell'albergo ed il ragazzo è costretto a nascondersi fuori dalla finestra attaccato al cornicione; il piccolo Jean, che lo vede passare più volte, crede fermamente trattarsi di un fantasma. Rochefort nel frattempo, attirato dai moschettieri nei pressi di un mulino a vento, viene legato come un salame alle sue pale.
La nave è appena partita ma Ronzinante, che è stato lasciato a terra, si getta al suo inseguimento a nuoto, tanto che devono issarlo a bordo; poi, appena attraccato a Dover, D'Artagnan si lancia immediatamente in direzione della capitale. Milady intanto si trova già davanti alla residenza del duca; Pepe, distratto un servitore all'ingresso, permette alla donna d'intrufolarsi oltre il cancello: ma non riuscendo a trovar la collana, dopo aver visto D'Artagnan seguire il duca a Windsor, decide di recarvisi anche lei.
Il duca è pronto a far reincastonare i diamanti nella collana per restituirli alla sua amata. Milady, assunte le sembianze della regina Anna, riesce a circuire il duca sotto ad un salice del giardino e a staccare senza esser veduta due diamanti dalla sua spilla; il tutto mentre Pepe tiene occupati D'Artagnan e Copy. Resosi preso conto della beffa il duca vuol far chiudere tutte le frontiere e parte di corsa a cavallo in direzione di Londra, accompagnato dall'apprendista moschettiere; ma lungo a strada vengono assaliti da un gruppo di briganti assoldati da Milady.
Milady, arrestata, oltrepassa il "cancello dei traditori" e finisce rinchiusa nella Torre di Londra; intanto a Parigi Richelieu chiede a Luigi XIII d'incriminare i moschettieri, che hanno ingannato un prete e lo stesso Dio organizzando un falso funerale. Dopo aver fatto recapitare al cardinale, tramite un corvo, una lettera che lo informa degli ultimi sviluppi e della difficile situazione in cui si trova, Milady accoglie nella sua cella D'Artagnan facendo la parte della povera vittima indifesa e sfruttata dal "perfido Richelieu": il ragazzo però capisce subito che sta mentendo.
Richelieu riceve, tramite il corvo, una nuova lettera da parte di Milady, accompagnata questa volta dal diamante; nella torre la donna, ingurgitata una misteriosa fialetta blu, stramazza come morta. Il gioielliere del duca intanto costruisce un diamante identico agli altri per sostituirlo a quello mancante. Creduta oramai morta le guardie avvolgono il corpo di Milady dentro a un sacco e lo gettano in mare; Pepe ha però fatto in tempo a versargli sulle labbra l'antidoto da una fialetta rossa, la donna può così liberarsi e mettersi in salvo al sicuro.
Manca solamente un giorno al gran ballo: Ronzinante segue da solo la carrozza di Milady e mentre questa sta per gettar la collana nel Tamigi riesce, con un gran balzo, ad afferrarla coi denti. Ma la donna non è tipo da arrendersi tanto facilmente e prima tenta di pugnalare D'Artagnan a sorpresa, poi lo prende a scudisciate col frustino; resa finalmente inoffensiva ella prega il ragazzo di strangolarla, preferisce difatti morire subito piuttosto che esser decapitata dal boia, ma al sopraggiungere del duca a cavallo con la scorta si getta in acqua per sfuggirgli.
Mentre D'Artagnan e Milady stanno attraversando il canale della Manica a Parigi i moschettieri fanno la guardia del corpo a Constance; nel frattempo Richelieu mostra a Luigi XIII il diamante in suo possesso narrando il tradimento compiuto dalla regina nei confronti di sua maestà, che è anche tradimento contro la patria: gli fa inoltre credere che Carlo I voglia sposar la sorella solamente per poter diventar uno dei possibili legittimi eredi al trono di Francia. L'unica possibilità è chiedere il divorzio e scacciarla da corte; davanti alla richiesta del re di poterla vederla, la regina afferma che la collana è in riparazione.
Al porto di Saint-Valery-en-Caux Milady arrotola un messaggio sulla zampa di un gabbiano e lo invia a Parigi per informar il cardinale dell'imminente arrivo di D'Artagnan; Rochefort con la sua truppa gli corre incontro ma Jean, notata la loro improvvisa partenza, avvisa i moschettieri. Tréville, che non può lasciarli liberi di andar incontro a D'Artagnan apertamente, li assegna alla zona di Porte-Saint-Denis, là ove dovrebbe arrivare l'amico.
Grazie a D'Artagnan l'onore della regina Anna era salvo; presentandosi al ballo indossando la collana ogni dubbio su di lei fu dissipato, le speranze di Richelieu di accusarla di spionaggio ed allontanarla da corte risultarono vane e cominciò a covare vendetta