La storia del teatro di Dario Fo e Franca Rame raccontata attraverso il patrimonio di archivistico della coppia, composto da video, fotografie e documenti storici. La prima puntata è dedicata alla festa per i 90 anni di Dario Fo, svoltasi al Teatro Studio Melato di Milano a marzo 2016.
Inizia il racconto della storia di Dario Fo e Franca Rame. Dario ha passato l'infanzia a Porto Valtravaglia tra i racconti dei soffiatori di vetro e dei pescatori, e Franca nel teatro itinerante della famiglia Rame.
La storia del teatro di Dario Fo e Franca Rame raccontata attraverso il patrimonio di archivistico della coppia, composto da video, fotografie e documenti storici. In questa puntata: la passione di Dario Fo per la pittura, il racconto dell'incontro tra Dario e Franca e di quando Franca strappò il primo bacio a Dario dietro le quinte del teatro dove stavano recitando.
A Roma, nella capitale del cinema, Dario scrive e interpreta Lo Svitato, per la regia di Carlo Lizzani. Un gran film che verrà rivalutato nel tempo diventando un vero e proprio cult movie. E poi i caroselli, veri e propri capolavori in pochi minuti, le prime commedie ispirate ai canovacci della famiglia Rame.
Franca e Dario inventano un teatro nuovo. "Chi ruba un piede è fortunato in amore" e "Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri" sono vere e proprie storie che raccontano la realtà usando ironia e satira pungenti. E quindi arriva anche la censura, come farsela mancare? L'inizio dell'avventura di Canzonissima.
L'episodio della censura a "Canzonissima": nel 1962 il programma viene censurato e, a partire dalla settima puntata, Dario Fo e Franca Rame abbandonano la trasmissione televisiva e non ricompariranno sullo schermo per i successivi quindici anni; al contempo nessuno degli artisti interpellati per sostituirli al timone del programma, tra cui Walter Chiari e Gino Bramieri, accetta l'incarico. A far scattare la tagliola della censura sono due sketch: uno sulle morti bianche, l'altro sui morti ammazzati dalla mafia in Sicilia.
L'incontro con la musica jazz, l'importanza dell'improvvisazione e l'uso della "parola cantata" come strumento di denuncia nel teatro di Dario Fo e France Rame. Questa puntata ripercorre gli anni che i due artisti trascorrono nella Milano degli anni '60: una città piena di energia e fervore, affamata di vita e di sperimentazione, in cui la musica è senz'altro uno dei canali attraverso i quali più pienamente si è espressa la volontà di cambiamento. In quel periodo la scena era popolata da musicisti ed artisti come Enrico Intra, Ornella Vanoni, Cochi e Renato, Enzo Jannacci.
Il ruolo dei canti e della musica popolare, e il loro contributo alla poetica dello sghignazzo, nel teatro di Dario Fo e France Rame. Questa puntata si concentra sugli anni in cui i due artisti frequentano la compagnia del Nuovo Canzoniere Italiano e comprendono la forza dei canti di lavoro e di rivendicazione che ispireranno lo spettacolo "Ci ragiono e canto" e una delle sue canzoni più celebri, "Ho visto un re".
Una satira feroce contro l'America guerrafondaia che insanguinava il Vietnam. Nello spettacolo "La signora è da buttare"(1967) la clownerie e il circo della Compagnia Colombaioni entrano a pieno titolo nell'impianto farsesco della compagnia Fo-Rame. Oggetto della dissacrazione è l'America, modello culturale dominante, potenza politica ed economica che costringe il mondo - e l'Italia - a chinare la testa, mentre è coinvolta in quegli anni nel lungo, sanguinoso e contestatissimo conflitto in Vietnam.
E quando non erano in scena, non stavano preparando un nuovo spettacolo, insomma, quando non lavoravano dove e come vivevano Franca Rame e Dario Fo?In realtà Dario lavorava sempre, se non scriveva pensava, anche quando dormiva e disturbava Franca che lo definiva un "metafisico pensante". In questa puntata andiamo a sbirciare nella loro vita privata. Con Mario Pirovano faremo un giro nella casa di Milano e scopriremo che Franca cucinava uno straordinario osso buco e Dario era, a suo dire, un genio del risotto alla milanese. E per il resto? Stefano Benni ci racconta della loro lunghissima storia d'amore, Antonio Ricci delle battaglie civili in cui Franca lo coinvolgeva.
La fondazione di Nuova Scena, associazione con cui Dario Fo e Franca Rame portano il loro teatro fuori dai circuiti ufficiali per incontrare operai e contadini, e la nascita di "Mistero Buffo", spettacolo manifesto di Fo. Riparte da questi due momenti - raccontati dalla puntata in onda lunedì 4 settembre alle 21.15 su Rai5 - il nuovo il ciclo di documentari "Dario Fo e Franca Rame. La nostra storia", che Rai Cultura dedica alla vita e al teatro dei due grandi artisti.
Presentato per la prima volta nel 1969 e da allora replicato centinaia di volte, sempre in forme ed estensioni diverse, è universalmente riconosciuto come il capolavoro di Dario Fo e Franca Rame. "Mistero buffo" è la terza opera più rappresentata al mondo: è stato protagonista di 574 produzioni in 40 Paesi e tradotto in 16 lingue. La puntata - con interventi di Marco Paolini, Rosanna Brusegan, Ascanio Celestini, Natalino Balasso, Ferruccio Soleri, Marco Balliani, Paola Cortellesi, Ugo Dighero, Mario Pirovano, Domitilla Ruffo, Maurizio Scaparro - spiega l'invenzione drammatica che ha originatolo lo spettacolo, scaturita dalla manipolazione della rappresentazione medioevale e l'irruzione del "basso" e del popolare sulla scena.
A cavallo tra gli anni '60 e '70 il pubblico teatrale - come del resto gran parte della società italiana - si segmenta politicamente e culturalmente. Fo e Rame, consapevoli del cambiamento in atto, non smettono di leggere il presente, esplorando temi sociali legati alla condizione femminile ed ai suoi recenti mutamenti e al lavoro, in particolare operaio, impiegando una satira feroce anche contro la Sinistra, incapace di raccogliere le istanze dei lavoratori. "Il telaio" è forse lo spettacolo più significativo di questo frangente, in cui viene scandagliato il fenomeno del lavoro nero femminile a domicilio erogato dalle cooperative emiliane. La puntata prosegue con le vicende che portarono i due artisti a fondare "La Comune" e sostenere una tournée in palasport, fabbriche, luoghi "di fortuna", coinvolgendo direttamente nell'organizzazione e nella gestione delle serate la classe operaia e contadina e dividendo con esse gli utili.
Il 12 dicembre 1969 la bomba alla Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano apre la stagione insanguinata degli anni di piombo. Dell'attentato fu accusato, con Pietro Valpreda, l'anarchico Giuseppe Pinelli, morto alcuni giorno dopo in questura in circostanze non chiarite. Di questo "suicidio di Stato" i movimenti antagonisti vicini alla sinistra extra-parlamentare accusarono il commissario Luigi Calabresi, assassinato nel 1972 per mano di alcuni militanti di "Lotta Continua", giornale che, con "L'Espresso", si era battuto per la verità sul "caso Pinelli". L'avallo statale rispetto al sopruso patito dal ferroviere anarchico e che condusse alla tragica morte di Calabresi è al centro di "Morte accidentale di un anarchico", uno degli spettacoli più noti e rappresentati di Fo, nonché il più controverso, che costò all'artista e alla sua compagnia oltre 40 processi.
A distanza di un anno dalla morte di Pinelli Dario scrive questa commedia che viene rappresentata durante il processo a Lotta Continua, quotidiano comunista che è accusato di avere diffamato la Questura di Milano. Ogni sera gli avvocati difensori portano alla compagnia le notizie del dibattimento e Franca e Dario aggiornano il testo con le novità dal tribunale. E' il primo spettacolo che cambia ogni sera a seconda di come vanno gli eventi giorno per giorno. Come dice lo stesso Dario: "Tutto avveniva in palcoscenico nello stesso momento in cui avveniva nella realtà" Bisognava però tutelarsi da eventuali accuse e denunce, come fare? Semplice, basta dire che a parlare e a dire quelle scomodissime verità è un pazzo. Ospiti: Gad Lerner, Elio De Capitani, Renato Carpentieri, Domitilla Tolnay, Ascanio Celestini
Sono anni difficili quelli dopo il '68. In tutta Italia e soprattutto nelle grandi città c'erano manifestazioni, cortei, proteste. Si ribellava il mondo studentesco e quello operaio e soprattutto a partire dalla bomba alla Banca dell'Agricoltura a Milano era iniziata una stagione di violenti scontri. E la repressione era durissima. Per proteggere e dare assistenza ai detenuti Franca Rame crea Soccorso Rosso, una rete di volontari che seguono i vari processi, aiutano anche finanziariamente i detenuti proletari, trovano testimoni e avvocati. E questa attività dà molto fastidio al potere, i servizi segreti controllano la famiglia Fo, Dario viene arrestato a Sassari e Franca viene rapita e seviziata da un gruppo di fascisti che negli anni si scoprirà hanno agito con la benedizione di alcuni servizi deviati dello Stato. Oltre a straordinari documenti dell'epoca le interviste, tra gli altri, a Paolo Mieli, Gad Lerner, Lella Costa, Dacia Maraini, Marina De Juli, Gianni Minà, Jacopo Fo.
Franca Rame subisce nel 1973, a Milano, sotto casa sua, un sequestro culminato in una violenza sessuale ad opera di militanti di estrema destra. L'episodio tragico verrà metabolizzato dall'artista attraverso il racconto di quell'esperienza, trasfigurato in una dimensione universale che parte chiaramente da un dato di fatto personale. Partendo dal monologo "Lo stupro", questa puntata racconta l'esperienza di Franca Rame come drammaturgia, insieme a Dario Fo, attraverso due testi rappresentatissimi anche all'estero: "Tutta casa, letto e chiesa" e "Parliamo di Donne" e mediante le testimonianze di chi, come Franca Rame, ha raccontato una parte di sé sul palcoscenico: Paola Cortellesi, Lella Costa e Dacia Maraini. La potenza del testo e dell'interpretazione della Rame sono tali che "Lo stupro" verrà trasmesso in televisione, nella prima serata del sabato di Rai Uno, all'interno di "Fantastico 1987", grazie alla volontà di Adriano Celentano.
Nel 1974 Dario Fo e Franca Rame, insieme ai loro collaboratori, occupano la Palazzina Liberty. Uno spazio abbandonato, un ex mercato coperto, che diventa un punto di riferimento culturale per la città di Milano, attirando volontari e artisti da tutto il Paese. La Palazzina Liberty avrà un ruolo fondamentale per il percorso artistico del gruppo de "La Comune", che qui allestirà spettacoli cruciali. Tra essi "Non si paga, non si paga!", forse il testo più rappresentativo di quegli anni, lacerati da crisi economica, inflazione e fermenti sociali fortissimi. Ennio Fantastichini, Alfonso Santagata, Piero Sciotto raccontano il primo allestimento del 1974 dello spettacolo.
"Coppia aperta, quasi spalancata", è un testo drammaturgico di Franca Rame di grande successo che descrive le dinamiche di coppia, affrontandone contraddizioni e lacerazioni senza rinunciare all'autoironia. Giorgio Biavati, co-protagonista della pièce di cui Franca fu anche interprete principale, ci racconta l'esperienza di "palcoscenico" vissuta con l'attrice e la lunga tournée del primo allestimento, mel 1982-'83. Parallelamente viene ripercorso rapporto personale della coppia Fo-Rame, spesso tormentato e sofferto quanto solido e fecondo, partendo dalla puntata di "Domenica In" del 1989, durante la quale Raffaella Carrà è la stupita testimone della inaspettata "separazione in diretta" annunciata da Franca Rame. Natalia Aspesi e Marina De Juli raccontano infine la coppia, e l'intensissimo e burrascoso rapporto che legava i due artisti.
In questa puntata raccontiamo il rapporto di Dario Fo e Franca Rame con la televisione e in particolare l'esperienza di Trasmissione Forzata. Dario ne è l'autore e si occupa di tutto come è solito fare in teatro: sua la musica e i costumi che sono affidati nella realizzazione alla sartoria di Pia Rame, sorella di Franca. Roberto Vecchioni parla del suo rapporto con Franca e canta una canzone a lei dedicata: "Le mie Ragazze" e Nicola Piovani racconta cosa significa produrre musica per il teatro e il cinema. Con emozione rivivremo il rapporto di grande amicizia tra Dario Fo e Enzo Jannacci. Ospiti: Nicola Piovani, Roberto Vecchioni, Bandabardò, Enrico Vaime, Stefano Balassone, Mario Pirovano, Moreno Cerquetelli, Renato Carpentieri, Gaia Mezzadri.
In Fuga dal Senato è il libro che racconta l'esperienza di Franca Rame nelle Istituzioni, dal momento della candidatura nelle liste di Di Pietro per l'Italia dei Valori, alle dimissioni poco prima della fine della legislatura nel 2008. Il libro è diventato uno spettacolo che Dario ha portato in giro nei maggiori teatri italiani ed è proprio lui che ci racconta l'esperienza di Franca e delle sue battaglie in Parlamento. In particolare ricorda quella contro l'uranio impoverito, usato in Kosovo e che provocò malattie e morti tra i militari italiani. Ospiti: Piero Grasso, Carlotta Nau, Furio Colombo, Angelo Fiore Tartaglia, Giovanna Melandri, Marco Travaglio, Antonio Ricci, Moni Ovadia.
"Seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi". Questa la motivazione della giuria per l'assegnazione del premio Nobel per la Letteratura a Dario Fo nel 1997. Di questa avventura si racconta in questa puntata: dalla scoperta della vittoria, mentre stava girando Milano/Roma, ai festeggiamenti al suo arrivo a Milano al teatro Carcano, fino ad arrivare al viaggio a Stoccolma, alle intense giornate svedesi per concludere con la emozionante cerimonia d'onore. Ma quanto clamore ha suscitato questo inusuale premio Nobel? Ovviamente non tutti erano d'accordo ed è anche di queste reazioni che si parla nella puntata. Gli ideali di Dario e Franca non passano in secondo piano neanche in questa occasione: raccontiamo Nobel per i disabili.
Johan Padan alla descoverta delle Americhe, scritto da Dario Fo nel 1991, racconta un avventuroso viaggio verso il "nuovo mondo" attraverso gli occhi di uno sprovveduto esploratore. Franca Rame è la protagonista della seconda parte del nostro racconto, che la vede da sola in scena con lo spettacolo "Sesso? Grazie, tanto per gradire". Più di duemila repliche in Italia e all'estero per un testo scritto a sei mani, con Dario Fo e il figlio Jacopo. La storia di un'inaspettata amicizia e di una sorprendente collaborazione, chiude la nostra puntata: Dario Fo e Giorgio Albertazzi insieme sia in teatro con il testo "Il diavolo con le zinne" che in televisione con la memorabile serie per Rai Due: "La storia del teatro in Italia".
Tema centrale della puntata è indagare il rapporto con il sacro. A partire da una spiritualità della natura che Fo rivela nei suoi scritti, si passa, a trattare una idea di cristianesimo, religiosità, che fonda le sue radici nella cultura popolare. Tante sono le citazioni del termine sacro nell'opera di Fo e Rame, per una rivisitazione in chiave popolare della sacralità, volte a rovesciare le mitologie della storia ufficiale e della storia religiosa. Il teatro di Fo e Rame rivela il carattere profondamente umano e politico della cultura popolare italiana e europea.
Tema centrale della puntata è la necessità dell'arte, della cultura, dello spettacolo, come strumenti di conoscenza critica. Si racconta lo straordinario ritorno in tv di Dario Fo con due grandi momenti di teatro in prima serata su Rai1: "Francesco lu santo jullare" nel 2014 e "Callas" nel 2016. Fo considera il teatro, lo spettacolo, come "mezzo di crescita e di controinformazione". Ruolo importante è giocato dalla memoria che vive nel presente, interroga il passato, per immaginare il futuro.