Tiberio Fiorillo viene obbligato dal padre, il capocomico Silvio Fiorillo, a recitare nella parte di Scaramuccia, ma si rifiuta di indossare la maschera, volendo mostrare il suo viso in quanto il comico, secondo lui, deve far ridere con la sua faccia: alla discussione che ne segue, viene a sapere di essere stato adottato e mantenuto grazie ad un appannaggio proveniente mensilmente da un nobile francese, il marchese De Mauriac. Decide di cambiare il cognome in Fiorilli e di abbandonare la compagnia (dopo aver salutato Alba, la madre adottiva) per cercare fortuna; giunto a Roma, ha un alterco nell'osteria di Mastro Cencio con due delinquenti, Oreste er Paino e Nando Mezzacalzetta, e salva dalle loro molestie una giovane attrice, Marietta Biancolella. Si adatta poi a vivere di espedienti, chiedendo l'elemosina e imbrogliando un farmacista, mastro Giulio, e sua moglie Genoveffa; giunto al mare riesce ad ottenere una grossa somma di denaro, 33 piastre, a spese di un turco, ed assume Memmo, un ladruncolo che lo ha scoperto, come valletto.
Giunti in Toscana, Tiberio e Memmo incontrano una tribù di zingari, comandati da Ramirez, che, con uno stratagemma della zingara Zoraide, li deruba nella notte; al mattino vengono accolti dalla compagnia di attori capitanata da Salvatore Biancolella, il padre di Marietta, e da sua moglie Gioconda, e Fiorilli accetta la loro proposta di riprendere a recitare. Per sfamare i suoi compagni d'arte, in una taverna, tenta di truffare un conte, Gualtiero di Barberino, che lo scopre, e decide di non punirlo se si recherà l'indomani, con la compagnia, ad una festa alla corte del granduca di Toscana Ferdinando de' Medici (questo perché il conte è innamorato di Marietta e la vuole corteggiare durante la festa).
Alla festa Tiberio ha un alterco con il conte, poiché anch'egli è innamorato della giovane, e lo sfida a duello: Fiorilli vince, ma è costretto ad abbandonare il Granducato di Toscana a causa di una legge che vieta i duelli e punisce con l'esilio chi ci partecipa. Si imbarca a Pisa per Palermo con il fido Memmo e, durante il viaggio, conosce Irina, una giovane vedova di origine greca, promessa sposa a Josè (nipote del viceré di Sicilia), con cui cerca di trascorrere la notte, non riuscendoci a causa del mal di mare; il capitano della nave, Naskaris, geloso perché innamorato di Irina, fa catturare Tiberio e lo abbandona su una barca insieme al valletto. I due vengono poi catturati da un gruppo di banditi siciliani comandati da Spartivento, che tengono prigioniera la figlia del barone di Monreale.
Sconfitto in duello Spartivento, e liberata la baronessina di Monreale (Loretta Goggi), tenuta in ostaggio da quest'ultimo, Fiorilli assume il comando dei briganti; ma la banda viene catturata, e l'attore finisce in prigione, dove riceve la notizia di essere stato condannato a morte per impiccagione. Assistito da padre Andrea, viene salvato dal viceré proprio al momento dell'esecuzione, grazie all'intercessione di Irina ed al barone di Monreale, grato per la liberazione della figlia. Fiorilli in Sicilia riprende a recitare, mettendo su una propria compagnia, in cui c'è l'attrice Miranda, innamorata di lui; dopo qualche tempo, però, decide di partire per Parigi con i suoi attori. Durante il viaggio salva una giovane ragazza, Costanza (Raffaella Carrà), lanciata a tutta velocità su una carrozza a causa di un cavallo imbizzarrito; giunto a Parigi, i suoi spettacoli ottengono subito un grande successo. Cerca di conoscere il marchese De Mauriac, suo padre, ma scopre che è morto, che Costanza ne è la figlia (e, quindi, sua sorella) e che è fidanzata con Maurizio De Sèvre.
Dopo uno spettacolo, Fiorilli va a salutare Molière, con cui ha un diverbio per il diverso modo di intendere il teatro; alla fine però i due decidono di lavorare insieme per divertire il Delfino di Francia, il futuro Re Sole. Riescono a divertirlo dopo aver scoperto che il principe aveva due tappi nelle orecchie per non sentire le battute. Nel frattempo in Italia la compagnia di Biancolella e quella dei Fiorillo decidono di unire le attività; ricevono poi informazioni sui successi di Tiberio in Francia. Ma il cardinale Mazarino, primo ministro, perseguita De Sèvre, che si oppone al suo potere: Tiberio riesce a farlo espatriare in Inghilterra con la sua compagnia, dopodiché torna in Italia insieme al fido Memmo e si reca a Napoli dove ritrova Marietta, a cui dichiara nuovamente il suo amore.