Il 30 Novembre del 1945 un mugnaio nota casualmente alcuni fili d’erba uscire da una cisterna interrata sotto il pavimento dell’aia. Decide di aprire la botola e rinviene alcuni corpi. Carabinieri e vigili del fuoco ne ripescano dieci, in decomposizione, apparentemente uccisi a bastonate. L’autopsia rivelerà essere stati gettati in acqua ancora vivi, con mani legate dietro la schiena e con blocchi di cemento assicurati ai piedi.