In provincia di Verona, a Montecchia di Crosara, Pietro Maso massacra papà Antonio e mamma Maria Rosa in compagnia di tre amici, per ottenere una cospicua eredità. A motivare il ragazzo, oltre al denaro, sarebbe un’apatia senza senso che distrugge una famiglia e ne fa uno degli esempi più macabri di nichilismo adolescenziale d’accatto. Condannato a trent’anni di reclusione, Maso ritorna in libertà dopo uno sconto dovuto all’indulto. E riceve una telefonata inaspettata dal Vaticano.