Introduce A: Barbero. Alessandro Barbero Libro: A. Camus, La peste, Milano, Bompiani, 1948 ù Film: Il settimo sigillo, I. Bergman Luogo: Camposanto monumentale, Pisa
Introduce Gilles Pécout. 13/02/2014 Libro: G. Talamo (a cura di), Il conte di Cavour, Roma, Editalia, 1996 Film: Ottocento, A. G. Majano Luogo: Castello Cavour, Santena (TO)
La battaglia di Lepanto. Né vinti né vincitori
Firenze, 4 novembre 1966
I mafiosi e la religione
Ucraina-Russia: radici di una crisi
. Clara Luce: l'ambasciatrice
Istanbul: la città dei sultani
Cesare Beccaria: la scoperta della giustizia
Califfato: Islam e rivoluzione
Óscar Romero: il martirio di un vescovo
Mussolini interventista
Il declino di Napoleone
Con Alessandro Barbero. Il libro: La santa anoressia. Digiuno e misticismo dal Medioevo a oggi, Rudolph M. Bell; Lettere, Caterina da Siena. Il luogo: Siena, basilica di San Domenico
Con Alessandro Barbero. Il libro: Legnano 1176. Una battaglia per la libertà, Paolo Grillo. Il film: Barbarossa, Renzo Martinelli. Il luogo: Lombardia, Pontida (Bergamo)
Con Alessandro Barbero Il libro: Abd er-Rahman contre Charles Martel. La véritable histoire de la bataille de Poitiers, Salah Guemriche La canzone: Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers, Fabrizio De André e Paolo Villaggio (canzone) Il luogo: Francia, Tours e Poitiers, basilica di San Martino e chiesa di Sant'Ilario
Con Alessandro Barbero. Il libro: La santa anoressia. Digiuno e misticismo dal Medioevo a oggi, Rudolph M. Bell;Lettere, Caterina da Siena Il luogo: Siena, basilica di San Domenico
La gestione condivisa delle masse di profughi che bussano oggi alle nostre frontiere è il nodo storico sul quale si deciderà il futuro dell'Europa. In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, la professoressa Silvia Salvatici ne parla con Michela Ponzani a “Il Tempo e la Storia”.
Con: Alessandro Barbero Il Libro: Fare la pace. Vincitori e vinti in Europa, Sergio Valzania Il Film: Vincitori e vinti, Stanley Kramer Il Luogo: Palazzo di Vetro, New York
La storia di un’America improvvisamente caduta in ginocchio, ma capace grazie a un leader come Franklin Roosevelt e ad alcune sue scelte lungimiranti, di affrontare la Grande Depressione seguita alla crisi del ‘29. È il New Deal, che il professor Ernesto Galli Della Loggia ripercorre con Michela Ponzani a “Il Tempo e la Storia”.
È un costume da bagno che copre interamente il corpo, lasciando liberi solo viso, mani e piedi: con il burkini le donne islamiche possono andare in spiaggia secondo le indicazioni dei leader religiosi islamici. Ma sulla scia degli ultimi attentati di matrice integralista il burkini ha sollevato numerose proteste perché manifesta in maniera ostentata un’appartenenza religiosa e potrebbe creare addirittura problemi di ordine pubblico.
L’Italia diventa uno Stato, riunito sotto la corona di Vittorio Emanuele II È il 1866. Non c’è ancora Roma, dove regna Papa Pio IX, difeso dai francesi. E non c’è Venezia, dove governano gli austriaci. Per unire tutta l’Italia bisogna cacciare gli austriaci dal Veneto, ma anche dal Trentino e dal Friuli. Il momento è arrivato. Il 15 giugno 1866 la Prussia dichiara guerra all’Austria. Cinque giorni dopo anche l’Italia entra in guerra contro Vienna. “Gran giorni son questi per l'Italia, gran guerra! Così si fanno le nazioni!” scrive lo scrittore Edmondo De Amicis. E invece non sarà un gran guerra.
Il terrore e la virtù: è con queste due armi che Robespierre cerca di guidare la tempesta politica che sconvolge la Francia alla fine del 1700. Con il Prof. Haim Burstin racconteremo l'avventura politica di Robespierre, che comincia nella primavera del 1789, quando viene eletto come rappresentante del Terzo Stato e si reca a Versailles per partecipare agli Stati Generali.
Stati Uniti, 1952. Il Paese si prepara alle elezioni presidenziali di novembre, nelle quali si scontrano il democratico Adlai Stevenson e il repubblicano Dwight Eisenhower. Inizia così una campagna elettorale lunga e infuocata. Questa volta però gli sfidanti hanno a disposizione un’arma inedita, mai usata prima: la televisione. Il nuovo mezzo permette ai candidai di raggiungere i propri sostenitori, gli indecisi e gli elettori della parte avversa direttamente nel salotto di casa.
L'unificazione dell'Europa ha radici lontane e nobili. Viene pensata per la prima volta tra le due guerre, quando un conte cosmopolita, con radici tra la Mitteleuropa e l'Asia, Richard Nikolaus Coudenhove-Kalergi, la chiede a gran voce per evitare ulteriori immani tragedie, come quelle scatenate dalla Grande Guerra. Inascoltato, occorrerà un secondo conflitto mondiale e l'orrore dei campi di sterminio perché gli Stati nazionali depongano almeno in parte le loro velleità di supremazia, e lascino corso a ideali di pace e di condivisione che, sotterraneamente, hanno sempre trovato corso in alcune élite. Ne parla il professor Fulvio Cammarano con Michela Ponzani. A raccogliere la sfida, sono alcuni uomini che provengono da zone di faglia, funestate da guerre secolari, come il francese Robert Schuman o il trentino Alcide De Gasperi; visionari cosmopoliti come il visionario Jean Monnet, o grandi cancellieri come Konrad Adenauer. O anticipatori come Altiero Spinelli. È grazie alla loro visione se nella prima metà degli anni Cinquanta in Europa si assiste ai primi esperimenti di unificazione, che passano anche dalla speranza di creare un esercito comune di difesa e di poter condividere risorse strategiche come il carbone e l'acciaio. Sono le premesse per gli sforzi futuri, che ancora ci parlano di un idealismo di cui non possiamo non avvertire la mancanza.
Sono passati più di novant'anni da quando Edoardo Agnelli, figlio di Giovanni, il fondatore della FIAT, decide di rilevare la proprietà della “Juventus football club”. Inizia così una storia attraverso la quale si possono leggere tra le righe molti dei grandi cambiamenti storici, politici ed economici che hanno attraversato il nostro Paese. Una storia ripercorsa - dal fascismo agli anni della ricostruzione, dal boom all'autunno caldo e al periodo della conflittualità fra operai e imprenditori. Ma questa è anche la vicenda di grandi personaggi e di battute altrettanto memorabili che riguardano il calcio e il costume nazionale. In prima fila c'è ovviamente l'Avvocato Gianni Agnelli, poi il fratello Umberto, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Sono passati più di sessant'anni dallo sbarco del 'Granma', la piccola barca da diporto che il 2 dicembre del 1956 riporta nella natìa Cuba Fidel e Raul Castro, insieme all'argentino Che Guevara e ad altri 79 giovani determinati ad iniziare la lotta armata per rovesciare la dittatura di Fulgencio Batista. Da quel rocambolesco e in parte malriuscito sbarco ha preso il via una delle rivoluzioni più celebri del '900, una delle più amate e detestate a livello mondiale. Michela Ponzani ne parla con il Prof. Umberto Gentiloni.
Muhammad Alì, il campione di pugilato afroamericano che ha saputo imporre il suo talento e il suo carisma in un'America ancora dominata dalla segregazione razziale , diventando un modello per il popolo nero e un mito leggendario della società contemporanea.
Questa puntata del programma Il Tempo e la Storia si sofferma su alcuni aspetti peculiari della figura e dell'opera di Pio IX, salito al soglio pontificio in un periodo di grandi mutamenti geopolitici, in Italia e in Europa. Il suo pontificato è chiamato a fronteggiare sfide epocali che lo portano dapprima a sostenere, seppur timidamente, le istanze dei movimenti liberali, poi dopo la triste parentesi della Repubblica Romana del 1849 e dell'esilio di Gaeta, a rinchiudersi su posizioni anticostituzionali, in una difesa assoluta del potere temporale.
Le guerre coloniali smentiscono il mito del “bravo italiano”, pacifico e portatore di civiltà. Dopo l’occupazione dell’Eritrea e della Somalia alla fine dell’Ottocento, nel 1911 l’Italia aggredisce la Libia e mostra il volto di un Paese conquistatore e oppressore. Ne parlano il professor Filippo Focardi e Michela Ponzani.
Nel 1870, con la breccia di Porta Pia, Roma entrava a far parte del nuovo regno. La conquista di Roma significa la fine dello Stato Pontificio e del potere temporale della Chiesa. Il processo storico che si è concluso con l'annessione di Roma e la sua trasformazione in capitale d'Italia è stato ricco di accadimenti e ha avuto molti altri protagonisti oltre a Papa Pio IX e Vittorio Emanuele II, primo Re d'Italia. Anche Garibaldi, Mazzini e Cavour ne avevano sostenuto la necessità. Ne parliamo con lo storico Gilles Pecout.
Il 13 dicembre 2003, con la cattura di Saddam Hussein si chiude uno dei capitoli più tragici della storia recente, che fa calare il sipario su un dittatore che per oltre due decenni ha infiammato il mondo intero. La sua parabola si conclude sul patibolo, come era accaduto per i gerarchi nazisti a Norimberga.
Il 15 maggio 1916 l’Austria-Ungheria lancia contro l’Italia l’offensiva di primavera. Ha inizio la cosiddetta Strafexpedition, nel settore compreso fra gli altipiani di Folgaria, del Lavarone e d'Asiago. Una pagina di storia riletta dal professor Marco Mondini ospite di Michela Ponzani a “Il Tempo e la Storia”. Per gli Imperi Centrali il 1915 è stato molto favorevole e il capo di stato maggiore Conrad è determinato a scatenare un attacco di grande rilievo strategico contro l’ex alleato, punto debole dell’Intesa.
Nell'immaginario contemporaneo i castelli sono strutture di difesa, esempi di un'epoca segnata dalle invasioni, dalla paura e dalla sottomissione feudale. Guardati più da vicino, rivelano un altro aspetto, forse più importante: "incastellare", per secoli, ha significato creare nuovi abitati, rendere fertili le terre, sfruttare pascoli e miniere, creare senso di identità. A "Il Tempo e la Storia", il programma di Rai Cultura, Michela Ponzani ne parla con il professor Alessandro Barbero.
Uno dei personaggi più esuberanti e imprevedibili del Risorgimento italiano: cospiratore e artista, martire e avventuriero, patriota e condottiero. E' Felice Orsini, raccontato dal professor Gilles Pecout con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia". Affiliato alla Giovine Italia, nel 1849 Orsini prende parte alla Repubblica romana. Ma la vicinanza alle idee di Mazzini è solo momentanea: è infatti convinto che uccidendo il Re di Francia possa scoppiare una rivoluzione a sostegno dell'indipendenza dell'Italia. Ed è esattamente quello che prova a fare l'11 Gennaio 1858, attentando alla vita di Napoleone III.
La morte del dittatore Francisco Franco, il 20 novembre 1975, segna un passaggio cruciale per la Spagna, dopo oltre tre decenni di regime. Due giorni dopo, il 22 novembre, il principe Juan Carlos di Borbone, indicato come successore dallo stesso Franco, giura davanti alle Cortes come nuovo capo dello Stato e re di Spagna. Un periodo storico che il professor Ernesto Galli della Loggia ripercorre con Michela Ponzani a “Il Tempo e la Storia”.
Tra l’8 settembre 1943, giorno dell’Armistizio, e il 25 aprile 1945, la Liberazione, l’Italia viene occupata dalle truppe tedesche e diventa terreno di battaglia di una “guerra totale”. In quei venti mesi di guerra civile, i più duri per il nostro paese, interi reparti della Wermacht, divisioni di SS e militi della Repubblica sociale italiana si accaniscono contro la popolazione civile in maniera massiccia e indiscriminata. Rastrellamenti, eccidi, stragi, incendi e saccheggi di case, rapine, fucilazioni, torture sui prigionieri politici, stupri contro le donne.
Nel più celebre manuale in dotazione agli inquisitori, il “Malleus maleficarum”, si dice: “Sebbene sia stato il Diavolo a indurre Eva al peccato, fu Eva a sedurre Adamo”. Tra il Quattrocento e il Seicento l'Europa è periodicamente scossa dalla caccia alle streghe, donne accusate di adorare il Diavolo e di sovvertire, con i loro poteri nefasti, le comunità in cui vivono. Un fenomeno che il professor Adriano Prosperi analizza con Michela Ponzani.
Agli inizi del Novecento, in Medio Oriente si succedono le scoperte di giacimenti petroliferi di grandi dimensioni. Gli appetiti occidentali si orientano in quell'area e già prima della Grande Guerra, Inghilterra e Germania danno vita a un acceso confronto commerciale per assicurarsi il controllo delle aree di maggiore interesse. Alla fine del conflitto sono i vincitori a spartirsele: Inghilterra e Francia si dividono i territori deli attuali Siria e Iraq, con particolare interesse per l’area di Mosul, dove sono state individuate riserve petrolifere molto promettenti.
Alla fine del Novecento si sviluppa in molti Paesi di religione islamica, affacciati sul Mediterraneo, un movimento volto a ottenere i diritti per le donne e a ridare loro orgoglio e dignità a partire da una rilettura del Corano. Viene chiamato "femminismo islamico" e si inserisce in una tradizione che nasce alla fine dell’Ottocento. La professoressa Leila El Houssi ne parla con Michela Ponzani a "Il Tempo e la Storia".
Una “bacchetta” irruente e scrupolosa fino all’inverosimile, capace di rivoluzionare il ruolo del direttore d’orchestra. E’ quella di Arturo Toscanini, che il professor Lucio Villari racconta con Michela Ponzani, a “Il Tempo e la Storia”.
Il 30 gennaio del 1889, in una località a quaranta chilometri da Vienna, muore suicida con un colpo di pistola alla testa, Rodolfo d’Asburgo, figlio dell’Imperatore Francesco Giuseppe e dell’imperatrice Elisabetta di Baviera, conosciuta come Sissi. Una vicenda ripercorsa dal professor Francesco Perfetti con Michela Ponzani a “Il Tempo e la Storia”
Oscar Wilde nasce nel 1856 a Dublino, da una buona famiglia protestante. Il padre William è l'oculista ufficiale della Regina Vittoria, nonchè prolifico autore di opere scientifiche. La madre, Lady Wilde, è una poetessa che ama l'Italia tanto da dichiararsi discendente di Dante Alighieri. Nei suoi continui soggiorni a Parigi Oscar diventa scrittore e drammaturgo, ed entra in contatto con i maggiori artisti francesi, da Stéphane Mallarmé a Emile Zola. Un personaggio analizzato dal professor Lucio Villari con Michela Ponzani. Nelle sue commedie Wilde si fa continuamente beffe delle idee convenzionali e dei valori correnti, che colpisce con dialoghi scoppiettanti ed efficaci aforismi. Anche se raggiunge il successo con opere che fanno divertire, sottopone la società vittoriana a un esame profondo, cercando di farne emergere gli spietati principi oltre la patina superficiale di una moralità bigotta. È una scelta che implicherà un grosso prezzo. Lo scandalo provocato dalla sua vita privata, e che gli costa un pubblico processo, condurrà Wilde a una caduta altrettanto rapida della sua ascesa. Il suo anticonformismo e il modo lucido con cui Wilde guarda alla società, restano, a oltre cent'anni di distanza, di forte attualità.
I promessi sposi: un romanzo per il futuro, con il prof. Lucio Villari, che ripercorre i fatti storici raccontati nel romanzo, cercando di capire qual è l'eredità che ha lasciato nella cultura dell'Italia risorgimentale e nelle epoche successive. Sono le classi umili, la gente del popolo, gli "uomini tranquilli e inoffensivi", come li definisce Manzoni, i protagonisti del suo romanzo. Per la narrativa italiana si tratta di una prima volta. L'altra protagonista del romanzo è la Storia. E anche questa è una prima volta per la nostra letteratura. Ma Manzoni non redige un freddo trattato storico, racconta un'appassionante avventura che, attraverso le vicende del passato, riflette sui problemi del presente. E la Lombardia del Seicento, oppressa dagli spagnoli, permette di riflettere sulla Milano dell'Ottocento, dominata dagli austriaci. In questa avventura appaiono forti ed evidenti i valori del nostro Risorgimento: la libertà e l'indipendenza dallo straniero, ma anche la ricerca di una nuova giustizia sociale.
Durante la seconda guerra mondiale furono molti i volontari, uomini e donne, che rischiarono tutto per sconfiggere il nazifascismo. Il secondo conflitto mondiale ha infatti due facce. La prima è quella rappresentata dalle schiere degli eserciti regolari, di cui sono noti i nomi dei generali e dei capi di stato, dei luoghi delle battaglie decisive. La seconda è invece la guerra clandestina dei popoli vinti, combattuta nell'ombra dalle formazioni partigiane. Ne parla il professor Luca Baldissara ospite di Michela Ponzani a 'Il Tempo e la Storia'. La Resistenza in Europa assume caratteristiche che variano da paese a paese, ma il fine è ovunque identico: la liberazione del territorio nazionale, da cui dipende l’avvenire di tutti.
Da diversi anni, la destra religiosa statunitense gioca un ruolo fondamentale nella elezione dei presidenti USA, e da diversi anni i discorsi inaugurali dei presidenti americani sono carichi di segni e significati religiosi. Anche Donald Trump non è stato da meno. Lo racconta il professor Alberto Melloni con Michela Ponzani a 'Il Tempo e la Storia'. Vicino agli ambienti pentecostali, Trump è un rappresentante di quella destra religiosa e oltranzista che sta cambiando la fisionomia del protestantesimo statunitense. Dio non è solo protettore dell’America, ma diviene il “garante” di un nuovo atteggiamento riassunto dallo slogan “America first”. Nel suo discorso di insediamento, Trump ha spiegato che l’eccezionalismo americano, un tempo usato per giustificare il dovere degli USA di difendere le libertà nel mondo, oggi viene usato per difendersi dal mondo delle libertà.
Uomo politico di primo piano, tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia nel 1921, Antonio Gramsci ha pagato prima col carcere e poi con la vita la devozione alle sue idee, negli anni della dittatura fascista. Insieme con Benedetto Croce, è uno dei massimi intellettuali italiani del Novecento e a tutt'oggi uno dei più studiati nel mondo. Michela Ponzani ne parla con Giuseppe Vacca, storico e presidente dell’Istituto Gramsci, a 'Il Tempo e la Storia'. Attraverso i preziosi documenti conservati presso l’archivio dell’Istituto Gramsci, la puntata ripercorre la storia di Gramsci, intrecciando le vicende dell’uomo nato nella Sardegna poverissima di fine Ottocento e minato nel fisico fin dall'infanzia, poi studente a Torino, quindi sposo e padre, con quelle del raffinato intellettuale giornalista, critico letterario, linguista, teorico della storia. Ma c'è anche il Gramsci politico con le sue idee sulla rivoluzione e i difficili rapporti con Mosca, con Togliatti e col Partito Comunista, fino alla morte a Roma nel 1937. La sua grande eredità morale e culturale è affidata alle 'Lettere' e ai 'Quaderni del Carcere', pubblicati postumi.
Combattuta dall'esercito del Terzo Reich contro l'Armata rossa sovietica, la battaglia di Stalingrado è stata una delle più cruente dell'intera Seconda guerra mondiale, una delle più lunghe e certamente tra quelle decisive per le sorti dell'intero conflitto. Lo racconta il professor Alessandro Barbero con Michela Ponzani a “Il Tempo e la Storia”. La battaglia inizia nell'estate del 1942, a distanza di più di un anno dall'invasione dell'Unione sovietica da parte tedesca, con l'inizio dell'Operazione Barbarossa che aveva consentito alle truppe di Hitler di conquistare in pochi mesi quasi tutta la Russia europea. Nell'arco di circa sei mesi Stalingrado viene assediata dai tedeschi, che riescono a conquistarla quasi del tutto. Ma la città resiste, grazie alla strenua difesa dei militari e della popolazione russa, che combatte casa per casa, strada per strada. Fino alla controffensiva dell'Armata rossa, che intrappola i tedeschi dentro la città e li sconfigge all'inizio del 1943.
Pubblicato nel 1955 dall'editore Garzanti, "Ragazzi di vita" è il primo romanzo di Pier Paolo Pasolini. Appaiono qui, per la prima volta, molti dei temi di tutta la sua opera: il mondo delle borgate, il dialetto, la vita del sottoproletariato urbano della Capitale. Michela Ponzani e il professor Mauro Canali a "Il Tempo e la Storia" ripercorrono alcuni temi storici presenti in questo libro: la Roma del dopoguerra, l'immigrazione, la miseria, l'emergenza abitativa. Nel corso di tutta la puntata, una delle più importanti interpreti dello spettacolo italiano, Monica Guerritore, propone alcuni brani di "Ragazzi di vita".
Il 1917 è un anno chiave sia per la prima guerra mondiale, sia per il futuro della Germania che dell'Europa intera. E’ l'anno della guerra sottomarina illimitata, voluta dalla Germania per indebolire le forze dell'Intesa; ma è anche quello della rivoluzione russa, con le sue tappe salienti di febbraio e ottobre. Un anno ripercorso dal professor Luciano Canfora con Michela Ponzani a “Il Tempo e la Storia”.
In studio il prof. Lucio Villari per parlare della celebre raccolta anonima di novelle in arabo, ma di lontane origini indo-persiane, conosciuta in Europa ai primi del 18° secolo, dove ha avuto immensa fortuna divenendo un classico della letteratura universale.
Definita, già dalle fonti del suo tempo, “la prima donna del mondo”, Isabella d’Este rappresenta una delle più luminose figure del Rinascimento italiano. Un personaggio raccontato dal professor Franco Cardini con Michela Ponzani a “Il Tempo e la Storia”. Primogenita del duca Ercole di Ferrara e di Eleonora d’Aragona, a soli sei anni viene promessa in sposa a Francesco II Gonzaga, rampollo dei signori di Mantova. Città in cui giunge nel 1480 e dove dà vita a una delle corti più colte e raffinate del suo tempo. Animata da un insaziabile desiderio di cose antiche, raccoglie nel suo studiolo una preziosa collezione di antichità.
'O Rosalea, sicut liberasti a peste Panhornum me quoque sic libera carcere et a tenebris'; 'Averti ca cca si dura la corda/ Statti in cervellu cacca dunanu la tortura'. Sono alcune frasi che i prigionieri dell'Inquisizione Spagnola hanno lasciato a testimonianza della loro prigionia nelle carceri del Segreto, presso Palazzo Steri a Palermo. L'Inquisizione spagnola in Sicilia è durata tre secoli, dal 1492 fino al 1782, ma di quel periodo si è saputo molto poco fino agli inizi del Novecento, a causa della decisione di dar fuoco agli archivi del Sant'uffizio, presa dal viceré Domenico Caracciolo. Solo la scoperta casuale dei graffiti, ha permesso di studiare quel periodo buio. Secoli ripercorsi da Michela Ponzani con la professoressa Vittoria Fiorelli a 'Il Tempo e la Storia'.
Con il prof. Alessandro Barbero si parla di Napoleone Bonaparte, uno dei protagonisti della Storia, riconosciuto unanimemente come un grande generale e stratega. L'attenzione sarà quindi puntata proprio sulle guerre volute e combattute da Napoleone in Europa.
Attentati, battaglie, rastrellamenti, torture, colpi di Stato: per 8 anni il popolo algerino vive in un incubo e la Francia vede vacillare le basi della sua democrazia.
Nel II°secolo, durante l'Impero di Traiano, Roma conosce la sua massima espansione dei confini arrivando fino ai fiumi Reno, Danubio e Eufrate, cambiando completamente volto. Marco Ulpio Traiano, nato in Spagna il 18 settembre del 53, divenne imperatore succedendo a Nerva che lo aveva adottato come suo figlio e successore. Si distinse nel governo a tal punto da essere nominato Optimus Princeps: grazie a lui l'impero conobbe una rinascita economica ed un rinnovamento nell'amministrazione pubblica. Ne parliamo con il prof. Livio Zerbini.
Cento anni fa la battaglia di Caporetto, uno dei momenti chiave della Grande Guerra. Un avvenimento al quale Rai Cultura dedica la puntata di "Il Tempo e la Storia". Il professor Mario Isnenghi, uno dei massimi studiosi della Grande Guerra, racconta con Michela Ponzani le tappe fondamentali di questa drammatica vicenda, soffermandosi sulle testimonianze di ufficiali e soldati. Attraverso le pagine di scrittori come Curzio Malaparte e Giuseppe Prezzolini, si indagano le ragioni di una battaglia dagli esiti negativi e sulle eredità che l’evento avrebbe avuto per il nostro Paese.
Alle 7.45 della mattina del 5 giugno 1967 l’aviazione israeliana bombarda a sorpresa le basi aeree di Egitto, Siria e Giordania. La quasi totalità delle forze aeree arabe è rasa al suolo e le principali piste di decollo e le stazioni radar sono messe fuori uso. Con questo blitz, l’iniziale vantaggio delle forze aeree arabe è praticamente azzerato. L’attacco preventivo israeliano darà inizio a una fulminea operazione militare che sarà ricordata come la “Guerra dei sei giorni”.