Gérard Croiset, contadino della città di Utrecht, scopre le sue facoltà di percezione extrasensoriale e le mette al servizio del bene, aiutando nel ritrovamento di un bambino scomparso. L'Istituto di Parapsicologia di Utrecht lo invita per sottoporlo a degli esperimenti, il cui esito è soprendente. Intanto, le visioni di Gérard si mescolano fra passato, presente e futuro.
Il veggente Croiset viene sollecitato, per tramite del professore dal quale è assistito, a collaborare con la polizia. Durante i lavori di ristrutturazione di una vecchia casa a Rotterdam, è emerso lo scheletro di un uomo privo di una gamba e con un martello fra le ossa della mano. Grazie ai suoi poteri paragnostici Gérard "vede" un laghetto, una ragazza bionda, un giovane che ha a che fare col numero 20, alcuni soldati delle truppe tedesche d'occupazione.
Gérard Croiset sta affrontando il caso dello scheletro di un ufficiale tedesco trovato durante la ricostruzione di una vecchia casa. Il fotografo Karl Olthoff si dichiara colpevole dell'omicidio, ma Croiset "vede" altre cose: le sue visioni fanno emergere altri dettagli dell'intricata vicenda, a cominciare dalla ragazza in costume da bagno rosso alla quale l'ufficiale nazista si era avvicinato senza sapere che lo avrebbe portato alla morte.
Dopo aver risolto il caso dello scheletro murato, Croiset compie l'esperimento cosiddetto "a porta vuota", che consiste nel descrivere quanto più particolari possibili di una persona che andrà a sedersi su una sedia sedendocisi a sua volta uno, due, dieci, venti giorni prima che questo accada. Accompagnato dal professore che lo assiste, Croiset si reca a Norimberga e in casa del professor Valhausen descrive la persona che, la sera successiva, avrebbe occupato la quarta sedia da sinistra della terza fila. All'esperimento si intrecciano i ricordi drammatici dell'epoca in cui Croiset, per aver predetto ai tedeschi il processo di Norimberga, fu rinchiuso in un campo di concentramento.