In un albergo popolato di strani figuri che si dedicano, la notte, al gioco d'azzardo, è stato ucciso, prima pugnalato e poi impiccato, un giovane inglese. Seguono a questo altri omicidi, mentre arriva in albergo un avvocato, anch'egli inglese, che deve leggere agli eredi un testamento la cui validità è, misteriosamente, sottoposta alla presenza di tre bambolette di porcellana. E in questa cupa atmosfera, De Vincenzi indaga, e scopre una verità che alla fine niente ha a che dire con le raffinatezze del delitto all'inglese.
Al commissario De Vincenzi (Paolo Stoppa), poliziotto colto e disilluso, che cita Freud e fa ironia sulla propaganda fascista, insospettisce il tono di una lettera anonima che arriva in commissariato e comincia a indagare prima ancora che nel milanese Albergo delle tre rose sia scoperto il primo di una lunga serie di omicidi.
Milano, 1937. Nel suo unico giorno di vacanza settimanale, il commissario de Vincenzi (Paolo Stoppa) decide di accompagnare la sua unica e giovane nipote (Giovanna Benedetto) ad assistere a una sfilata di moda. Nell'atelier di Cristiana Bignardi (Gianna Giachetti) lavorano anche Prospero (Ferruccio De Ceresa), in qualità di amministratore, e l'eccentrica artista Madame Firmino (Nora Ricci). E' proprio lei a scoprire, nel corso della sfilata, il cadavere di Valerio, segretario particolare di Cristiana, e la stessa Cristiana distesa a terra, priva di sensi. Vedendo i suoi colleghi poliziotti introdursi nell'atelier, De Vincenzi abbandona il defilè e raggiunge il commissario Bianchi (Giampaolo Becherelli), che nel frattempo sta interrogando Cristiana, e nota subito un dettaglio decisivo: accanto al cadavere è deposta un'orchidea.
Roma, 1938. Il regista tedesco Hans Trenk (Carlo Hintermann), tiranneggiando maestranze e cast, sta girando un film in costume, durante il quale muore l'attore protagonista Armando Flauti (Gianrico Tondinelli). Si tratta di un caso misterioso e delicatissimo per i rapporti italo-tedeschi, per occuparsi del quale il Questore (Renzo Giovampietro) vorrebbe il commissario De Vincenzi (Paolo Stoppa), chiamato nella capitale proprio in quei giorni in qualità di "consigliere psicologico".
Roma, novembre 1938. La baronessa Elisa Manusardi, soprano, decide di uccidersi nella vasca da bagno. Il commissario De Vincenzi (Paolo Stoppa), che si occupa di un caso che ruota attorno all’affascinante mondo delle celebrità canore radiofoniche, viene in possesso di uno strano taccuino di appunti della baronessa, in cui sono annotati numeri e cifre in codice. La signora Biagini (Anna Miserocchi), che ospita il commissario, decide di provare al telefono uno di questi numeri, al quale misteriosamente risponde il centralino dell’E.I.A.R., la radio nazionale...
Nel circolo letterario Decamerone, gestito dal cavalier Moroni (Edoardo Borioli) e dalla moglie Sofia (Lia Zoppelli), è stato ritrovato il cadavere di Marco Parodi, noto strozzino che ha salvato dalla bancarotta il circolo. Il commissario De Vincenzi (Paolo Stoppa) è chiamato a indagare sulle cause dell’omicidio perchè nella stessa notte anche il ricco marchese Filippeschi (Carlo Tamberlani), è deceduto, forse per la vecchiaia...