La tragedia dei prigionieri è stato uno degli ''effetti collaterali'' di questo grande conflitto, tragedia che ha visto coinvolti tutti i paesi dei due schieramenti ma che ha interessato in maniera singolare proprio l'Italia, a causa della rigidità del Comando Supremo che, unico tra tutti gli Stati in guerra, si è rifiutato di portare aiuto e assistenza ai propri soldati trattenuti in territorio nemico. Diserzione, ammutinamento e resa al nemico sono i reati più comuni per i quali i soldati dell'Esercito Regio subirono pesantissime condanne da parte dei tribunali di guerra, culminate in brutali fucilazioni o decimazioni sul campo.