All Seasons

Season 1

  • S01E01 L'astronave verde

    • October 23, 2018
    • RaiPlay

    10 febbraio 1986: inizia il maxi-processo contro Cosa Nostra. Per la prima volta, più di 400 mafiosi sono chiamati a rispondere per decine e decine di crimini, in una gigantesca aula di tribunale costruita per l'occasione. Anche la RAI si mobilita, con un gruppo di giornalisti e operatori che si dedicherà esclusivamente a seguire le vicende dell'aula giudiziaria, chiamata colloquialmente da tutti "l'astronave verde". La troupe è guidata da Franco Licitra, giornalista 50enne della redazione RAI di Palermo, grande conoscitore della Mafia. Assieme a lui, ci sono il giovane operatore romano Gianni, venuto apposta per rinforzare la squadra palermitana, e Teresa, una giovane e appassionata montatrice, neoassunta in RAI. I primi giorni vedono la Corte ancora prendere le misure di questo gigantesco processo, fra procedure burocratiche e lentezze dell'organizzazione, mentre gli avvocati della difesa basano la loro strategia iniziale sullo sfruttamento di ogni cavillo a loro disposizione. Fra loro anche l'avvocato palermitano Federico Marsalis, che difende alcuni dei mafiosi a processo. Nel frattempo, i criminali si muovono come leoni nelle loro gabbie: il vecchio boss Luciano Liggio cerca di innervosire i giudici, mentre il pentito Salvatore Di Marco minaccia di ritrattare la sua deposizione. Ma 10 giorni dopo l'inizio del processo, una notizia scuote l'aula: Michele Greco, anche detto "il Papa" e capo della Cupola, è stato arrestato e sarà processato assieme agli altri boss.

  • S01E02 Il boss dei due mondi

    • October 30, 2018
    • RaiPlay

    Dopo l'arresto di Michele Greco, i grandi boss che hanno controllato Palermo per anni iniziano la loro passerella sul pretorio dell'aula bunker. Il primo è Pippo Calò, "il cassiere della Mafia", intenzionato a difendersi personalmente dalle accuse di Tommaso Buscetta, "il boss dei due mondi", il protagonista più atteso del processo. La sua deposizione (3 aprile 1986) è un momento chiave del processo, atteso con il fiato sospeso da tutti, a partire dai giudici popolari, fra cui c'è anche la professoressa 60enne Filomena, che vive questi giorni con particolare apprensione. Nel frattempo, Gianni si sta lentamente adattando a Palermo ed è contento del suo lavoro. Teresa, invece, sembra sempre preoccupata e con la testa altrove. Per raccontare con più attenzione gli orrori di cui la Mafia è capace, Franco porta con sé Gianni a Corleone per realizzare un servizio sul feudo degli ultimi due boss rimasti latitanti, Totò Riina e Bernardo Provenzano. Durante il processo, la deposizione di Buscetta aprono grossi squarci nei segreti di Cosa Nostra e il procedimento sembra prendere una strada favorevole all'accusa. Tutti gli avvocati della difesa, compreso l'avvocato Marsalis, decidono di cambiare la propria strategia: proprio Marsalis anticipa a Franco che punteranno a contrastare Buscetta in aula, chiedendo un confronto diretto con lui. Ma Franco ha anche altro a cui pensare, a causa di una cartolina anonima da Corleone che trova nella sua auto.

  • S01E03 Faccia a faccia

    • November 6, 2018
    • RaiPlay

    10 aprile 1986: è il giorno del confronto fra Pippo Calò e Tommaso Buscetta, il momento più atteso e più acceso di tutto il dibattito processuale. I due boss si affrontano faccia a faccia, accusandosi a vicenda dei crimini più efferati: Calò accusa il suo ex amico di essere inaffidabile, facendo leva sulle sue infedeltà maritali; Buscetta reagisce sottolineando le contraddizioni di Calò e accusandolo della sparizione dei suoi due figli. Poi, all'improvviso Buscetta cita un vecchio omicidio rimasto irrisolto, sostenendo che Calò ne sia responsabile. È un duello teatrale, uno scontro fra due "uomini d'onore" che sono cresciuti insieme e le cui strade si divisero a causa della ferocia dei corleonesi: Calò passò con loro, mentre Buscetta fu costretto a scappare. L'intera aula comprende l'importanza del momento e il processo vive uno dei suoi giorni decisivi. Franco racconta il confronto nei telegiornali, nonostante la sua vita sia avvolta in una nuvola di ansia e preoccupazione - le stesse sensazioni che avvolgono la corte nei giorni successivi, quando il pentito Salvatore Contorno affronta la sua deposizione. Con il suo intervento in siciliano stretto, il suo linguaggio colorito e la rabbia che traspare dalle sue parole, Contorno rivela i dettagli di svariati crimini efferati e del tentativo di assassinio condotto nei suoi confronti. In risposta, la difesa tenta in tutti i modi di provare la sua inaffidabilità e di mettere in difficoltà l'accusa, pronta a usare ogni opportunità per interrompere il processo.

  • S01E04 Saluti da Corleone

    • November 13, 2018
    • RaiPlay

    Sono passati molti mesi dall'inizio del maxi-processo di Palermo. Accusa e difesa si confrontano ogni giorno, mentre i protagonisti della storia criminale della città e della Sicilia appaiono sul tappeto verde dell'aula bunker. L'atmosfera sempre tesa diventa ancora peggiore dopo l'assassinio di Nino D'Uva, avvocato messinese ucciso durante un altro processo relativo alla Mafia. Questo episodio contribuisce ad aumentare la tensione e la preoccupazione della difesa, che vedono sfumare sempre più le speranze di ribaltare il processo. Il fronte dell'accusa rimane compatto e nemmeno le deposizioni di alcuni dei maggiori imputati, come Michele Greco e Luciano Liggio, riescono a cambiare il corso delle cose. Franco continua a svolgere il suo lavoro con passione e professionalità, nonostante le difficoltà e i tormenti. Gianni al contrario sta attraversando un brutto momento, fortemente scioccato e turbato dai racconti del pentito Vincenzo Sinagra sulle "camere della morte" mafiose e pressato dalla sua fidanzata a tornare a casa e lasciare il lavoro. Teresa prende coraggio e affronta sua madre Filomena (una delle giudici popolari), chiedendole di rinunciare all'incarico per la sua sicurezza. Il processo diventa sempre più il simbolo delle ferite e della voglia di redenzione di Palermo, ancor di più con la deposizione di Ignazio Salvo, "esattore delle tasse" per conto della Mafia e uno dei più potenti collegamenti fra l'organizzazione criminale e la politica: il suo arrivo in aula testimonia una volta per tutte che gli "intoccabili" di Palermo non esistono più.

  • S01E05 Palermo e i suoi figli

    • November 20, 2018
    • RaiPlay

    L'arrivo dell'estate a Palermo viene sempre visto come una liberazione, ma lo Scirocco e gli ultimi eventi del maxi-processo rendono l'estate del 1986 molto diversa dalle altre passate. In aula, dopo cinque mesi di processo, centinaia di mafiosi (dai grandi boss alla piccola manovalanza) hanno già fatto la loro apparizione. È difficile tenere conto di tutte le loro storie, che i giornalisti RAI continuano a narrare ogni giorno, nonostante i loro problemi. Teresa sembra aver ritrovato il suo sorriso, dopo aver accettato le ragioni di sua madre di rimanere come giudice nel processo, mentre Gianni è sul punto di abbandonare, decidendo solo all'ultimo di non farlo (con un po' di aiuto dai suoi colleghi). Sono anche i giorni delle deposizioni dei familiari delle vittime: dalla famiglia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a quella del capo della Squadra mobile Boris Giuliano, dalle vedove omertose delle vittime eccellenti mafiose alle madri disperate e ai testimoni reticenti. Nei giorni in cui Palermo si vota a Santa Rosalia, le donne conquistano la ribalta: il processo vive i suoi giorni di maggiore emozione, grazie alla dignità di Antonia Setti Carraro (madre di Emanuela Setti Carraro, moglie del generale Dalla Chiesa) e alla rabbia di Vita Rugnetta, madre di un picciotto ucciso durante la cosiddetta "mattanza". Poi, nell'autunno del 1986, la morte di un bimbo innocente di 10 anni e la reazione popolare palermitana sembrano ancora una volta ribaltare gli equilibri a favore dell'accusa, mentre la difesa è pronta a giocare la sua ultima carta nascosta.

  • S01E06 In nome del popolo italiano

    • November 27, 2018
    • RaiPlay

    Circa due anni sono passati dall'inizio del dibattito e il maxi-processo è finalmente giunto alla sua fine. Due lunghi anni che Palermo ha vissuto sospesa in un limbo di speranza e preoccupazione. Il processo ha attraversato varie fasi di stanca e i giornalisti RAI hanno fatto i conti con le lunghe e complicate procedure di un processo così ampio, fatto di 349 testimonianze e interrogatori, 635 discorsi della difesa e un atto d'accusa durato ben 12 giorni. Franco, Teresa e Gianni rivivono le loro emozioni e le loro memorie del processo alla vigilia della sentenza, prima di entrare nell'aula bunker e di attendere la corte per l'ultima volta. È il 16 dicembre 1987: l'aula si riempie nuovamente di giornalisti di ogni paese, di familiari delle vittime, di imputati a piede libero. Tutti insieme ascoltano il verdetto, la cui lettura dura due ore: vengono comminati 19 ergastoli e 2665 anni di prigione totali a 360 dei 474 imputati. Una vittoria per l'accusa, che vede il suo sistema accusatorio reggere, e una sonora sconfitta per Cosa Nostra, che vede per la prima volta tutti i suoi boss più importanti in prigione e la sua stessa esistenza finalmente riconosciuta in tribunale. Franco vive la fine del processo con soddisfazione e partecipazione, ma anche con il suo distintivo fatalismo siciliano. Il giorno successivo, però, ha il suo ultimo importante appuntamento: un'intervista con il giudice Giovanni Falcone.

Additional Specials

  • SPECIAL 0x1 I protagonisti

    • May 10, 2019
    • RaiPlay

    La Rai ha contribuito al racconto del maxi processo, seguendo giorno per giorno l'intero dibattimento, e registrando tutte le 1400 ore della durata del processo. Un lavoro che oggi è testimonianza visiva della prima grande vittoria dello Stato contro la mafia.La Rai affittò una palazzina di fronte l'aula bunker che divenne la redazione del gruppo di lavoro che si occupò soltanto del maxi, con la registrazione delle udienze, i collegamenti coi telegiornali, i servizi per i Tg locali e nazionali. I giornalisti Rai furono testimoni dei grandi interrogatori dei pentiti Buscetta e Contorno, dei drammatici confronti tra Calò e Buscetta, delle deposizioni dei parenti delle vittime, della lunga lettura della sentenza. Oggi, più di 30 anni dopo, rievocano il loro stato d'animo e quello della città di Palermo, ricordano episodi tragici e grotteschi, sottolineano l'impegno dei giudici e dei pubblici ministeri. A raccontare come la Rai lavorò in quei due anni, dal primo giorno il 10 febbraio 1986 al momento della sentenza, il 16 dicembre 1987, sono i protagonisti di allora: i giornalisti Nino Rizzo Nervo, Salvatore Cusimano, Gianfranco D'Anna, Bianca Cordaro e Piero Marrazzo, il regista Aldo Sarullo, e l'operatore Giuseppe Di Lorenzo.