Siamo ufficialmente entrati nella terza settimana del processo a Sean Combs, e se nelle prime due l’accusa ha gettato le fondamenta, adesso iniziamo a vedere come quei tasselli si incastrano. I testimoni diventano più tecnici, le prove più materiali, e l’obiettivo sempre più chiaro:dimostrare che non si tratta solo di episodi di violenza o eccessi da celebrità, ma di un sistema strutturato, organizzato e ripetuto nel tempo. Entrano in aula agenti federali, ex collaboratori e nuove testimonianze che puntano dritto al cuore dell’impianto accusatorio:coercizione, intimidazione, abuso di potere, traffico di dr0g e controllo totale — sia sullo staff che sulle presunte vittime. E attenzione: è proprio ora che la narrazione si sposta dal rapporto personale tra Combs e Cassie… a qualcosa di molto più grande.