1956. A Mascalucia, in Sicilia, la famiglia Fortebracci è riunita attorno all'anziano e autoritario patriarca Rocco. Pasquale Fortebracci, uomo perbene e di sani principi, cerca di convincere la moglie Ersilia, una donna sognatrice e progressista, ad andare al compleanno del padre Rocco, con il quale non è in buoni rapporti perché è un uomo all'antica. Ma proprio mentre Ersilia balla malvolentieri con Rocco, egli muore d'infarto. Ersilia convince Pasquale a vendere i terreni del defunto padre e, con il ricavato, partire per Torino, dove cominceranno una nuova vita. Pasquale ha una piccola somma da investire e si fida dei consigli di Nino: con l'aiuto di don Pippo aprirà un negozio di elettrodomestici. I soldi, però, non sono sufficienti: per questo si fa prestare denaro dallo stesso Pippo, tenendo il resto della famiglia all'oscuro di tutto. Tonio, il primogenito dei Fortebracci, costituisce una piccola gang con i bulli Michele Rapace, detto "Micky il candela", e Riccardo Zito, detto "Ricky il cantante", dedita a furti, mentre il fratello Santi, timido e studioso, si getta sui libri per prendere il diploma. Entrambi subiscono il fascino di Olga, la bionda e altezzosa vicina di casa che lavora come indossatrice in un negozio del centro, la quale, però, sembra preferire Santi. Nel quartiere vive anche Melina, unica figlia di don Pippo, dolce ed ingenua, e la sua migliore amica Nella, una giovane bella ed emancipata originaria di Roma, in conflitto con la madre e il patrigno. Il negozio dei Fortebracci è pronto all'inaugurazione quando, nella notte, dei ladri trafugano la merce che Pasquale non aveva ancora assicurato. Disperato per la leggerezza commessa e per aver privato i figli di ogni futuro, Pasquale si impicca dopo aver bruciato le cambiali firmate a don Pippo. A trovarne il corpo è Ersilia, che, sotto choc, impazzisce. Affranto, Tonio decide di vendicare la morte del padre. Scopre in breve una truffa, ordita da don Pippo con la complicità di Nino Vita