All Seasons

Season 1

  • S01E01 Lu tempu di li pisci spata

    • January 1, 1954

    Tra aprile ed agosto il pesce spada va a deporre le uova nelle acque che separano la Sicilia dalla Calabria. Da Bagnara Calabra a Scilla, fino a Messina e Punta Faro, i pescatori attendono questo momento per far scattare la pesca e ucciderli. L'attesa è lunga ed estenuante: gli uomini siedono sulla barca e sono pronti ad afferrare i remi. Il silenzio è rotto soltanto dallo sciabordio delle onde e dal lento raccontare dei più anziani che ricordano gli anni della grande abbondanza di pesce. Finché la vedetta non dà l'allarme: ecco i pesci. Calcolando la luce, la direzione dei pesci e quella della corrente, la vedetta deve guidare l'avanzata delle imbarcazioni. Il fiociniere, in piedi sulla prua della barca, deve colpire prima le femmine dei pesce spada, perché poi uccidere i maschi sarà più facile e dovrà fare attenzione perché quelli non colpiti al cuore, non moriranno subito e tenteranno in ogni modo di inabissarsi e liberarsi dell'arpione.

  • S01E02 Isole di fuoco

    • January 1, 1954

    Una mattina di inverno, De Seta con la sua macchina da presa alle prime luci dell'alba approda nell'isola di Vulcano. Intorno c'è un silenzio irreale: solo il rumore del mare e lo stridio degli uccelli. L'isola è formata da rocce nere vulcaniche e nell'aria si levano vapori sulfurei. Sulla riva ci sono poche case e le barche dei pescatori che escono come ogni giorno. I pastori con le loro greggi salgono sulle pendici del vulcano mentre le donne raccolgono la legna. Gli occhi di tutti sono puntati sul cratere da cui cola la lava. Il rombo del vulcano riempie il silenzio e il fumo si leva in cielo. Quando un lampo squarcia il cielo, tutti cercano di fare ritorno alle loro case prima che il temporale e il vulcano si scatenino...

  • S01E03 Surfarara

    • January 1, 1955

    Nelle zone desolate della Sicilia centrale, disseminate tra le terre coltivate dai contadini, si trovano miniere di zolfo, quasi invisibili dall'esterno. La macchina da presa, nell'alba di un giorno qualsiasi segue i minatori avviarsi verso i pozzi ed attendere che i compagni del turno di notte risalgano in superficie dopo otto ore di lavoro. Poi tocca a loro scendere e arrivati al livello destinato, si separano e si disperdono: spingono camioncini, preparano le perforatrici. Trascorrono le ore: mentre fuori le donne sbrigano i lavori domestici, i contadini lavorano alacremente sall'aria aperta, i minatori smuovono il materiale frantumato dalle mine, come fossero su un crinale pericoloso, quasi in attesa che si materializzi la disgrazia, in uno scorrere di tempo sempre uguale, fino al tramonto, quando arriva il momento di tornare a casa.

  • S01E04 Pasqua in Sicilia

    • January 1, 1956

    Il regista Vittorio De Seta in occasione della Pasqua porta la sua macchina da presa in tre villaggi in provincia di Caltanissetta, San Fratello, Delia e Aidone, per dare un quadro esauriente del folklore religioso siciliano. A San Fratello i "Giudei, indossato il loro costume tradizionale, girano per il paese suonando le trombe. Con il volto coperto da una maschera rossa scura simboleggiano le forze del Male che hanno congiurato contro il Salvatore e lo hanno condannato alla crocefissione. A Delia sacerdoti e soldati vanno a catturare Gesù, lo processano e dopo la sentenza lo trascinano sul Calvario. Infine ad Aidone, nella domenica di Resurrezione, ad annunciare alla Madonna il lieto evento sono i "Santona", cioè gli Apostoli, rappresentati da giganteschi busti di cartapesta coperti di panni viola, celesti e rossi, ognuno dei quali viene posto sulle spalle di un uomo per farli sfilare in processione.

  • S01E05 Contadini del mare

    • January 1, 1956

    Nella tonnara di Granitola, in Sicilia, è arrivata il momento della pesca dei tonni. Alle prime luci dell'alba i pescatori salgono sulle loro imbarcazioni e si avviano verso il largo. Da millenni i tonni compiono una rotta sempre uguale, bisogna solo attenderli con pazienza. Arrivati al largo, gli uomini gettano le reti, controllano i nodi e dispongono le barche a formare un quadrato. C'è un rais che dirige le operazioni e fa in modo che le barche chiudano ogni passaggio. I tonni, braccati all'interno del quadrato, vengono uccisi ed issati a bordo e, mentre ancora tentano di ribellarsi alla loro sorte, il mare si tinge di rosso. Al tramonto un rimorchiatore traina lentamente le barche cariche di pesce verso la riva.

  • S01E06 Parabola d'oro

    • January 1, 1955

    I contadini nei campi falciano il grano, lo dispongono in covoni e lo caricano sul dorso dei muli per trasportarlo nelle aie dove avrà inizio la trebbiatura. Un uomo, al centro del cortile, fa correre i muli che con i loro zoccoli calpestano le spighe e, subito dopo, spetta agli altri contadini ammucchiarle. Nelle ore più calde del giorno, mentre le cicale friniscono senza sosta, c'è la pausa: gli uomini si siedono all'ombra degli alberi e si godono la brezza che viene dal mare. Subito dopo donne e uomini sollevano in aria la pula e poi mettono il grano nei sacchi. Al tramonto, i muli vengono caricati e tutti fanno ritorno alle loro case.

  • S01E07 Pescherecci

    • January 1, 1958

    Nel braccio di mare che separa la Sicilia dall'isola di Lampedusa, ogni giorno i pescatori, a bordo di un peschereccio a motore, cercano di provvedere alla loro sopravvivenza. Gli uomini a bordo devono scegliere i pesci, dividerli per tipi, bagnarli con l'acqua di mare ed infine sistemarli nelle cassette per poterli vendere una volta rientrati in porto. Gli scarti dei pesci vengono gettati in mare dove stormi di gabbiani vi si avventano. Poi tutto ricomincia. Con carrucole e argani si tirano su le reti piene di pesci e di ogni sorta di detriti e scorie. Quando il mare è mosso, i pescatori scrutano il mare in attesa che torni la bonaccia. Solo quando c'è aria di tempesta cercano rifugio a Lampedusa. Al tramonto, si spegne il motore della barca quando si rientra in porto. Lì c'è tempo per consumare un breve pasto e poi, dopo aver giocato a carte, dormire nelle cuccette mentre il mozzo di bordo lava i piatti con l'acqua di mare e stende le reti ad asciugare.

  • S01E08 Pastori di Orgosolo

    • January 1, 1958

    A Sopramonte di Orgosolo, in Sardegna, un tempo rifugio soltanto di banditi e latitanti, i pastori, tentano si sopravvivere insieme alle loro greggi. I monti sono brulli e sulle pietre i passi risuonano. I pastori seguono il loro gregge, raccolgono il latte per poi lavorarlo fino a farlo diventare formaggio. Quando arrivano i temporali è il momento del trasferimento. L'inverno, con la neve, non c'è da mangiare per gli animali e i pastori devono difendersi dal freddo scaldandosi insieme alle pecore davanti a fuochi. Tocca a loro procacciare il cibo per le bestie trascorrendo interi mesi, consumando pasti frugali, in solitudine, in un silenzio rotto soltanto dai piccoli gesti quotidiani.

  • S01E09 Un giorno in Barbagia

    • January 1, 1958

    La Barbagia è una vasta regione della Sardegna che comprende i paesi di Orgosolo, Oliena e Manoiana dove gli abitanti sono dediti per la maggior parte alla pastorizia. Gli uomini restano lontani dal villaggio, sui monti a far pascolare le pecore per molti mesi e le donne devono provvedere da sole alle faccende domestiche e ai figli. Così, in un silenzio rotto soltanto dai loro canti e dall'arrivo sporadico della corriera, le donne fanno la legna, curano i figli, zappano la terra e, per riposarsi, si mettono a cucire fuori dell'uscio. Quando gli uomini tornano nelle loro case, i paesi sono in un continuo fermento dall'alba fino alla sera, le famiglie si riuniscono, finalmente si può mangiare tutti insieme e dopo il pasto gli uomini escono a fumare e a giocare a carte mentre le donne mettono a letto i più piccoli.

  • S01E10 I dimenticati

    • January 1, 1959

    Il paese di Alessandria del Carretto, in Calabria, è destinato ad essere dimenticato e a scomparire. La costruzione della strada che seguendo il profilo della montagna avrebbe dovuto portare dalle sue pendici, lungo i vari paesi, fino al paese in cima, appunto Alessandria, è stata interrotta anni prima. Adesso ad un certo punto il camion che trasporta le merci è costretto a fermarsi e il carico deve essere trasferito a dorso di mulo. Gli animali devono attraversare boschi, guadare fiumi e arrampicarsi lungo pareti di roccia prima di giungere al paese. Isolato da tutto e senza comunicazioni durante tutto l'inverno, i suoi 1600 abitanti all'arrivo della primavera fanno una grande festa per salutare la bella stagione. Come vuole una tradizione millenaria, all'alba i taglialegna "maestri d'ascia" salgono sul monte ed abbattono un grosso abete, poi tutti gli uomini, insieme, lo trascinano con grande sforzo fino nel paese.

  • SPECIAL 0x1 Vittorio De Seta si racconta

    • October 30, 2008

    Il documentarista e regista Vittorio De Seta si racconta, ripercorrendo il tempo passato delll’Italia del dopo guerra e visitando il presente attraverso i suoi film e i suoi documentari.