La storia di Antonio. Diciotto anni vissuti con la dipendenza dal gioco d'azzardo, che lo ha portato - tra bugie e truffe - sul lastrico finanziario e a rischiare di perdere i suoi cari. Il nostro protagonista decide di affidarsi ad una struttura di Salerno per la cura delle dipendenze; oggi Antonio sta ancora pagando i debiti contratti ma è riuscito a ritrovare l'affetto dei figli e della moglie.
La storia di Barbara: un'adolescente serena come tante ma che, giovanissima, scopre il baratro del disturbo del comportamento alimentare. Il trasferimento della sua famiglia da una regione all'altra, il cancro del fratello, le delusioni sentimentali la risucchiano in un abisso dal quale nemmeno cinque ricoveri e un peso fisico minimo di 30 chili riescono ad averla vinta; Barbara trova, con la morte del fratello, la forza di rialzare la testa e tornare a guardarsi in uno specchio per troppi anni nemico.
Quando suo figlio adolescente Lorenzo le confida di sentirsi una donna, Mariella inizia la sua battaglia giuridica per fargli cambiare sesso. ci riesce quando il ragazzo ha 17 anni. Oggi, nonostante, le umiliazioni, la rabbia e i soprusi al figlio, che l'hanno costretta a scendere in prima linea per difenderlo nel piccolo centro laziale in cui risiedono, Mariella riconosce in quello sforzo un secondo magnifico parto che le ha fatto nascere Olimpia, la sua splendida figlia transessuale.
Simonetta ha un carattere chiuso e introverso, che lei crede dovuto alla sua personalità timida e riservata. E' una giovane donna che cresce con problemi di relazione provando a "vivere come gli altri", fino a quando Il disagio esplode dopo il matrimonio con la diagnosi confermata sui suoi due figli, entrambi autistici Asperger (uno non verbale). Una vita presa a pugni ogni giorno e un successivo esame su se stessa le confermano lo stesso disturbo: anche lei affetta dalla sindrome di Asperger.
La storia di Maria Catena, un'ex suora siciliana che si è spogliata dei voti religiosi per continuare con ostinazione la sua lotta di assistenza verso i malati di Aids e contro l'ignoranza e i pregiudizi nei riguardi di questa malattia. Vive sola a Bitonto, ha rinunciato a una vita privata e a impieghi remunerativi per dirigere una casa alloggio per malati di Aids, donando la sua intera esistenza ai colpiti dal virus e facendosi carico del dolore di uomini e donne che soffrono, oltre al male fisico, una condizione di emarginazione dovuta ad una paura preconcetta verso la loro malattia.