Le accuse di stupro rivolte verso Mancini da una delle vittime del parco dell'acquedotto sembra supportare dalla scoperta che sua madre in gioventù era stata ricoverata in una clinica svizzera per tossicodipendenti. Sottoposta a perizia psichiatrica, l'ispettore si rivela del tutto innocente e riabilitato alle indagini e riesce a identificare il vero colpevole. Al momento dell'arresto l'uomo scappa e prende in ostaggio Elena; i colleghi devono affrontare una corsa contro il tempo per salvarle la vita.