Il 13 novembre 2004, alle cinque del mattino, viene trovato il corpo senza vita di una giovane ragazza di 14 anni sulla spiaggia di Manfredonia. I pantaloni sono abbassati, le gambe aperte, la testa fracassata. La ragazza si chiama Giusy Potenza e a ritrovarne il corpo sono i genitori, aiutati da alcuni amici, dopo averla cercata in lungo e in largo per tutta la notte. Un mese dopo la Polizia fa scattare lo stato di fermo per un uomo con lo stesso cognome della vittima, un cugino del padre. L'uomo Giovanni Potenza, poco dopo il fermo, crolla e confessa. Racconta che aveva una storia con Giusy, che quel giorno erano andati sulla spiaggia per avere un rapporto sessuale ma che lei lo aveva minacciato di rivelare tutto alla moglie. È stato a quel punto che avrebbe preso un sasso e colpito la ragazza. Pino Rinaldi ripercorre le indagini che hanno portato alla condanna dell'uomo a 30 anni di carcere con il Vice Questore della Polizia di Stato, il Dottore Marco Mastrangelo.