Dennis Nilsen ha lasciato la sua autobiografia in 6.000 pagine dattiloscritte a Mark Austin, un grafico inglese con cui aveva stretto amicizia fra scambi epistolari e visite in galera. Per la legge inglese, un detenuto non può trarre profitto dai propri crimini, perciò il libro è pubblicato postumo. Nelle lunghe, confuse ma dettagliate pagine, Dennis Nilsen ripercorre la sua vita, cercando di spiegare - anche se spiegare non è possibile - cosa l’abbia spinto a uccidere almeno 12 ragazzi a sangue freddo, in un lasso di tempo brevissimo, fino all’epilogo della sua cattura, che dire grottesca è dir poco…