"Per grazia ricevuta" è il racconto dei modi, dei gesti, dei riti, in cui si esprime una devozione di popolo alla continua ricerca di un dialogo diretto con Dio. È la piccola storia quotidiana di uomini comuni che si affidano fiduciosi al Cielo per superare e affrontare i problemi, le difficoltà, le paure, i rischi che l'accadere della Grande Storia riversa sulle loro vite. È il racconto di una fede antica nel miracolo, nella grazia ricevuta, nel voto, nel potere salvifico dei Santi. Di una devozione coltivata e trasmessa dalle donne. Di una Chiesa Ufficiale e Tridentina che con loro si allea, per difendere e conservare il suo potere. È il racconto della scoperta del cinema agli albori del secolo, come veicolo di devozione e moderna rappresentazione della vita del Cristo. E i primi film, pressoché inediti, da "La Passion" dei fratelli Lumière del 1897, ai primi effetti speciali de "I Miracoli e la Vita Pubblica di Nostro Signore Gesù Cristo", film Pathé del 1907. È il racconto della devozione di fanti ed alpini tra le trincee della prima guerra mondiale. Le loro preghiere e le loro suppliche. Le reliquie e i santini, conservati con cura scaramantica e superstiziosa, per chiedere grazia e aver salva la vita. E poi la devozione che si fa apoteosi, trionfo di sacralità laica. Rito di Dio e di Patria: Il viaggio del Milite Ignoto da Udine a Roma. E ancora i filmati di antiche feste religiose, di processioni e pellegrinaggi. I riti arcaici, e a volte quasi pagani, di un popolo che riempie le strade, i paesi, le piazze, per rendere grazie e chiedere aiuto a Santi e Madonne. Un affidarsi fiducioso al volere del Cielo, che non è arretratezza e superstizione, ma un bisogno profondo dell'animo umano, una costante dell'uomo in cerca di speranza e soprannaturale. Un bisogno che continua a ripresentarsi anche nelle nostre società sviluppate e post secolarizzate.