L'impegno contro la mafia è anche e soprattutto nel coraggio di quelle madri, figlie, sorelle e vedove che hanno visto i loro cari morire ammazzati e non si sono rassegnate, non hanno taciuto. Tutt'altro: hanno rotto l'omertà, hanno denunciato, testimoniato, rischiato la loro stessa vita. Cinque storie di amore, dolore, orgoglio e desiderio di giustizia. A partire da quella di Michela Buscemi, figura simbolo della lotta contro la criminalità organizzata, che al maxiprocesso di Palermo fa nomi e cognomi degli assassini dei suoi fratelli. Facendo poi un passo indietro nel tempo per raccontare la vicenda di Francesca Serio, madre del sindacalista Salvatore Carnevale ucciso nel 1955 a causa delle sue battaglie contro il latifondo, quando ancora erano in molti a sostenere che cosa nostra non esisteva. Segue quella di Serafina Battaglia, donna di mafia, capace anche di accettare l'assassinio del marito, ma non quello del figlio.