Il Sole è la stella madre del sistema solare, attorno alla quale orbitano gli otto pianeti principali (tra cui la Terra), i pianeti nani, i loro satelliti, innumerevoli altri corpi minori e la polvere diffusa per lo spazio, che forma il mezzo interplanetario. La massa del Sole, che ammonta a circa 2 × 1030 kg, rappresenta da sola il 99,8% della massa complessiva del sistema solare
Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole, con un’orbita della durata di 224,7 giorni terrestri. Il suo simbolo astronomico è la rappresentazione stilizzata della mano della dea Venere che sorregge uno specchio. MERCURIO Mercurio è il primo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e il più piccolo in dimensioni. Si tratta di un pianeta terrestre di dimensioni modeste
Terzo pianeta in ordine di distanza dal Sole, la Terra si è formata 4,5 miliardi di anni fa insieme a tutti gli altri corpi che popolano il sistema solare. Essa ha una forma quasi sferica a causa delle differenti misure dei raggi polare ed equatoriale, che provocando uno schiacciamento in corrispondenza dei poli Nord e Sud, le conferiscono l'aspetto di un globo dalle estremità appiattite......
La Luna è l'unico satellite naturale della Terra. Il suo nome proprio viene talvolta utilizzato, per estensione e con l'iniziale minuscola (una luna), come sinonimo di "satellite naturale" anche per i satelliti di altri pianeti. Il suo simbolo astronomico simbolo Luna è una rappresentazione stilizzata della sua fase crescente. La faccia della Luna rivolta in direzione opposta alla Terra è nota anche con il nome di faccia lontana. A volte viene chiamata faccia oscura, il cui significato è qui inteso come sconosciuto e nascosto, si riferisce anche al black out delle comunicazioni radio, che avviene quando una sonda spaziale si muove dietro la faccia lontana. Questa interruzione delle comunicazioni è causata dalla massa della Luna che blocca i segnali radio. Il termine "faccia oscura" è spesso erroneamente interpretato come una mancanza di radiazioni solari, ma il Sole illumina la faccia lontana esattamente come quella rivolta verso di noi
Grazie al lavoro del rover Curiosity adesso sappiamo con certezza che sul pianeta Marte un tempo c’erano le condizioni favorevoli all’esistenza della vita: grazie all’analisi delle rocce prelevate dallo speciale trapano in dotazione al rover ideato dalla Nasa, è stato possibile identificare zolfo, azoto, idrogeno, ossigeno, fosforo e carbonio, alcuni degli ingredienti chimici fondamentali per la vita. ‘Una questione fondamentale per questa missione è se Marte ha mai avuto un ambiente abitabile: da quello che sappiamo ora la risposta è si‘, ha dichiarato Michael Meyer della Nasa.
Fra miliardi di anni, Giove diventera' un enorme globo rossiccio che brillera' come una specie di serpentina, quando il Sole entrera' nella sua fase di 'gigante rossa'. Secondo lo studio di David Spiegel dell'Institute for Advanced Study di Princeton, New Jersey, infatti, il Sole aumentera' le sue dimensioni di centinaia di volte, e questo ridurra' la sua distanza da Giove. Il pianeta gigante del nostro sistema solare si trovera' cosi' a circa 500 milioni di chilometri dal Sole (contro gli attuatli 750 milioni, in media) il che gli conferira' una nuova temperatura e una nuova condizione.
Saturno è il sesto pianeta del Sistema solare in ordine di distanza dal Sole ed il secondo pianeta più massiccio, dopo Giove. Saturno, con Giove, Urano e Nettuno, è classificato come gigante gassoso. Saturno è composto per il 95% da idrogeno e per il 3% da elio a cui seguono, in proporzione decrescente, gli altri elementi. Il nucleo, consistente in silicati e ghiacci, è circondato da uno spesso strato di idrogeno metallico e quindi di uno strato esterno gassoso. Guarda il documentario su SATURNO il signore degli anelli
I pianeti giganti sono posti a grande distanza dal Sole (da 5 a 30 U.A.). Sono composti principalmente da Idrogeno ed Elio ed hanno densità molto più piccole (tra 1.4 e 2.3 volte la densità dell'acqua). Manca una distinzione tra interno ed atmosfera per cui la loro caratteristica più rimarchevole è l'assenza di una superficie solida. Probabilmente hanno dei nuclei solidi. Rispetto ai pianeti interni dispongono di un gran numero di satelliti. Mentre Giove e Saturno, dato il loro splendore, sono noti sin dall'antichità Urano e Nettuno sono stati scoperti più recentemente: Urano da Herschel nel 1781 e Nettuno da Le Verrier nel 1846.
Una galassia è un grande insieme di stelle, sistemi, ammassi ed associazioni stellari, gas e polveri (che formano il mezzo interstellare), legati assieme dalla reciproca forza di gravità.Il nome deriva dal greco γαλαξίας (galaxìas), che significa "di latte, latteo"; è una chiara allusione alla Via Lattea, la Galassia per antonomasia, di cui fa parte il sistema solare. Le galassie sono oggetti dalle vastissime dimensioni, che variano dalle più piccole galassie nane, contenenti poche decine di milioni di stelle, sino alle più imponenti galassie giganti, che arrivano a contare al loro interno anche mille miliardi di stelle, tutte orbitanti attorno ad un comune centro di massa.
Oggi, sappiamo che esistono buchi neri, e ora gli scienziati stanno cercando di confermare che altre varietà di buchi si annidano nell’iperspazio. Nostro cosmo infinito potrebbe contenere una varietà di “buchi” come il nero, il bianco, “mini” e wormholes. Buchi bianchi sono l’opposto dei buchi neri, invece di succhiare la materia in essi, la materia ne viene espulsa. Wormholes sono gateway nel tessuto dello spazio e del tempo. Essi sono inclusi nelle equazioni di campo di Einstein come possibilità per la loro esistenza. Non sono mai stati trovati né buchi bianchi né wormholes.
Abbiamo lanciato nel cosmo segnali radio, placche illustrative, equazioni matematiche, c'è chi addirittura ha voluto sparare in orbita una canzone dei Beatles. Abbiamo costruito telescopi potentissimi, coinvolto centinaia di migliaia di calcolatori e abbiamo teso le orecchie in attesa di captare una qualche risposta. Eppure, dopo 50 anni di tentativi, la risposta è stata sempre la stessa: un piatto, disarmante silenzio.
E’ un impulso innato dell’uomo quello di esplorare e di conoscere. E’ questa curiosità che ci farà sperimentare avventure e conquiste sempre più esaltanti. Così ci stiamo spingendo a studiare la straordinaria struttura dell’Universo e i suoi rapporti con gli esseri umani. L’uomo, infatti, si trova a metà strada tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande e sembra essere nell’unica collocazione possibile in cui comprendere e apprezzare ciò che ci circonda.
Il termine supernova identifica un'esplosione stellare estremamente energetica che costituisce lo stadio finale dell'evoluzione delle stelle massicce (tipi Ib e Ic e II) o il risultato dell'interazione catastrofica di una nana bianca con un'altra stella in un sistema binario stretto (tipo Ia). L'esplosione di una supernova è caratterizzata da un'emissione luminosa tale che può uguagliare per un periodo di tempo limitato la luminosità della galassia che la ospita. Se l'esplosione avviene nella nostra galassia, la Via Lattea, in una posizione tale da risultare pienamente visibile dal nostro pianeta, il risultato è l'apparizione di una "nuova stella" nella sfera celeste ("nova" è il termine latino per "nuova". Il plurale è a volte scritto alla latina, supernovae; ma anche, in italiano, "supernove"), che in certi casi può essere visibile anche durante il dì. Il prefisso "super" la distingue da una nova, la quale è anch'essa una stella che aumenta la sua luminosità, ma in maniera nettamente minore e con un meccanismo diverso. Le supernove sono contraddistinte dall'espulsione degli strati esterni di una stella alla velocità di migliaia di chilometri al secondo, riempiendo lo spazio circostante di idrogeno ed elio (oltre ad altri elementi). I detriti espulsi formano quindi nubi di polveri e gas. Un'esplosione di supernova può comprimere del gas preesistente che si trovava vicino alla stella e si suppone che ciò possa innescare processi di formazione stellare. Una supernova è l'unico meccanismo naturale conosciuto per produrre gli elementi più pesanti del ferro (tra cui cobalto, uranio, nichel, piombo, iodio, tungsteno, oro e argento), che si formano nell'atmosfera rovente della supernova sfruttando l'enorme energia a disposizione.
Una nebulosa (dal latino nebula, nuvola) è un agglomerato interstellare di polvere, idrogeno e plasma. Originariamente il termine nebulosa veniva impiegato per indicare un qualsiasi oggetto astronomico di grandi dimensioni di natura non stellare né planetaria né cometaria, quindi comprendeva anche quelle che oggi sono note come galassie (per esempio, la Nebulosa di Andromeda faceva riferimento alla Galassia di Andromeda prima che le galassie venissero scoperte da Edwin Hubble). Alcune nebulose sono caratterizzate dall'ospitare al loro interno fenomeni di formazione stellare, come le nubi molecolari, le nebulose oscure e le regione H II; altre, come le nebulose a riflessione, brillano della luce emessa da una stella che transita al loro interno, come NGC 1435 che circonda la stella Merope delle Pleiadi. Altre nebulose ancora si originano a seguito della morte di una stella, come le nebulose planetarie o i resti di supernova.