Il Kazakistan ci offre finalmente la possibilità di viaggiare nel vero senso della parola, in fuoristrada. Le belle strade russe sono un ricordo. La steppa e gli abitanti, quasi tutti dediti alla pastorizia e all’allevamento di bestiame, offrono uno scenario completamente nuovo e, anche se atteso, un po’ ci sorprende. La frontiera con la Russia, separa non solo i due Stati, ma due etnie differenti che manifestano massimamente nella religione i principali ideali di riferimento nella loro esistenza. La mezzaluna alta sulle cupolette dei santuari sancisce che siamo entrati nel mondo islamico. Questo mondo ci seguirà fino in Turchia e anche parzialmente nei Balcani. Le trivelle che pompano il grezzo ci ricordano che il Kazakistan è uno dei più grandi produttori petrolio al mondo, una ricchezza che avvantaggia l’elite aumentando l’enorme disparità con le classi sociali minori. Un allevamento di cammelli incuriosisce la carovana che oltre alle dovute coccole ai piccoli cammelli nati da pochi