Pietro Citati affronta le origini della letteratura occidentale a partire dai poemi omerici, dei quali rivela i segreti delle origini: si devono considerare testi orali o testi scritti? Sono il frutto di un solo autore o si tratta di un’opera collettiva? La leggenda di Omero e le sue opere rivivono in tutta la loro attualità, attraverso gli eroi e le divinità protagonisti dell’Iliade e dell’Odissea che hanno costellato di miti il nostro immaginario (dalle avventure di Ulisse alle gesta di Achille, dalle saette di Zeus alla cetra di Apollo).
Un poeta convinto che il linguaggio poetico sia quello che meglio raffigura Dio, più ancora della teologia. Un politico appassionato, colpito nell’intimo da un esilio che lo strappa dalla città dei suoi natali e delle sue passioni. Un uomo di fede profonda eppure profondamente critico nei confronti della Chiesa. È una lettura molto sentita e personale quella che Massimo Cacciari dà di Dante nella sua conversazione per il “Caffé letterario”. La lettura di un filosofo che è anche un politico: e che nel padre della poesia italiana vede un maestro di pensiero ma anche di azione politica. E di libertà: termine che, insieme ad “Amore”, è secondo Cacciari una delle due parole-chiave della “Divina Commedia”.
L’autore consacrato dal capolavoro “I Promessi Sposi”, romanzo storico per eccellenza, affresco dell’Italia del Seicento vista dal basso, dai suoi umili e indimenticabili protagonisti. Un modo originale – ci racconta Asor Rosa, critico letterario attento e autorevole – per descrivere le miserie dell’Italia del Risorgimento che Manzoni ha attraversato con la sua produzione letteraria, in una sintesi personale di spirito romantico e fede.