Nel marzo 1918 le truppe italiane sono pronte per trasferirsi in Francia. Quello che Cadorna non aveva voluto considerare, ovvero l'esistenza di un fronte di guerra diverso da quello italiano, sotto il comando di Diaz diventa una possibilità militare e un'opportunità politica: ricambiare il favore fatto all'Italia dagli alleati, con l'invio di artiglieria sul Piave, e consolidare l'alleanza militare in vista delle trattative di pace. Sul fronte francese arrivano 25.000 soldati italiani che si faranno onore nella seconda battaglia della Marna, lasciando sul campo 5.000 caduti e 4.000 feriti, ma risultando decisivi per la vittoria finale sui tedeschi.