Nell'estate del 1922 l'Italia è segnata dalla contrapposizione violenta tra squadre fasciste e movimenti antifascisti mentre il governo Facta è diviso tra la necessità di mantenere l'ordine pubblico e la volontà di favorire l'ingresso dei fascisti al governo.
La duplice strategia di Mussolini prevede la continuazione delle trattative per l'ingresso dei fascisti al governo con un ruolo di primo piano e l'organizzazione di una grande manifestazione armata, prevista a Roma per il 28 ottobre. Il Re, rientrato a Roma, invita Facta a sorvegliare i movimenti delle squadre fasciste.
La mancanza di organizzazione e di coordinamento sembrano preludere al fallimento della prevista marcia su Roma mentre il consiglio dei ministri approva lo stato d'assedio che mobilita l'esercito contro le squadre fasciste.
Il Re, dopo aver inaspettatamente cambiato idea, vuole riportare i fascisti nell'ambito della legalità. Tuttavia Mussolini non intende lasciare Milano se non in cambio di precise garanzie da parte del sovrano.