Negli anni '20 Giuseppe Bottai è tra i personaggi più in vista del fascismo romano. La mattina del 28 ottobre 1922 si trova a 25 chilometri dalla Capitale, alla testa di una colonna di miliziani che conta circa 8000 uomini. Aspetta il segnale di Mussolini per marciare su Roma. Ex ardito, intellettuale, è sicuramente il più illuminato, colto e lungimirante tra i gerarchi che collaborano con il Duce. La sua carriera politica è un susseguirsi di successi: dalla redazione dell'ufficio romano del "Popolo d'Italia", all'elezione alla Camera dei deputati nella lista del Blocco nazionale. E poi, ministro delle Corporazioni, professore di Politica ed economia corporativa all'Università di Pisa, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, governatore di Roma e ministro dell'Educazione Nazionale. Il 25 luglio 1943 Bottai vota a favore dell'ordine del giorno Grandi, che sfiducia Mussolini, contribuendo a far cadere quel regime di cui egli stesso è stato fino a quel momento un ingranaggio fondamentale.
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Mauro Canali | Guest Star |