Nella primavera del 1925 Giovanni Gentile e Benedetto Croce pubblicano sui maggiori quotidiani nazionali due loro scritti. Il primo ad uscire è quello di Gentile, Il Manifesto degli intellettuali fascisti agli intellettuali di tutte le Nazioni; il secondo, firmato da Croce, è intitolato Manifesto degli intellettuali non fascisti. La "battaglia dei manifesti" è anche l'ultima possibilità di accendere un dibattito pubblico proprio in quel tornante storico in cui il fascismo si consolida come dittatura attraverso una serie di leggi speciali, le cosiddette "fascistissime". Lo scontro ha come contendenti due dei principali filosofi del Novecento italiano legati fino ad allora, oltre che da un sodalizio intellettuale, da un'amicizia personale.