19 maggio 1975: una svolta nella storia giuridica e sociale dell'Italia. Dopo quasi dieci anni di confronto parlamentare, viene approvata la Riforma del Diritto di famiglia, che smantella le norme arcaiche del Codice civile del 1942, ancora intrise della visione patriarcale dell'epoca fascista. La stampa progressista saluta la Riforma come un passaggio storico, destinato a ridefinire profondamente i rapporti all'interno della famiglia. Per la prima volta, viene sancita l'effettiva parità tra i coniugi, e abolita la figura del marito come autorità indiscussa. In quei giorni, a Roma, davanti a Montecitorio, un gruppo di giovani attiviste distribuisce volantini con lo slogan: "La famiglia cambia, cambia l'Italia". È iniziata una nuova stagione per i diritti delle donne.