7 gennaio 2010, Rosarno, Calabria, inizia la rivolta degli immigrati. Come è potuto accadere che qualcuno imbracciasse il fucile per sparare contro l'"invasore"? Contro "i neri" che rubano il lavoro, quello da sottopagati e da sfruttati nei campi? Una comunità spaccata in due dove quella che viene scatenata non è altro che una lotta dei poveri contro i poveri. E così quelli che davvero pensano che gli immigrati rubino il lavoro e portino solo rovina e delinquenza, al grido di "prima gli italiani", hanno preso il fucile in mano e sono andati a sparare. A raccontare Rosarno e la sua rivolta è Elisabetta Tripodi, ex sindaca della città calabrese.