Il narratore Arnoldo Foà ripercorre gli eventi che seguirono la sconfitta di Napoleone nella battaglia di Waterloo. Le potenze alleate vincitrici dichiarano l'ormai ex imperatore "nemico del mondo" e sono indecise sul da farsi: giustiziarlo, processarlo o confinarlo in un luogo dal quale sia impossibile fuggire?
Il Governo britannico comunica a Napoleone la sua condanna all'esilio specificando che potrà essere accompagnato solo da tre ufficiali del suo seguito. Bonaparte, a dispetto delle intenzioni degli inglesi, cerca di prendere tempo e anche l'opposizione tenta di trattenerlo in Gran Bretagna con uno stratagemma.
Napoleone inizia a dettare le sue memorie al conte de Las Cases, mentre i rapporti con il nuovo governatore di Sant'Elena diventano sempre più tesi. Nei mesi successivi le relazioni tra i due non migliorano e Napoleone inizia a maturare l'idea di un tentativo di fuga dall'isola, confidando nell'aiuto dello zar Alessandro.
Napoleone riceve la notizia di moti di ribellione contro i realisti in Francia e nelle colonie, dove la popolazione sembrerebbe chiedere il ritorno dell'imperatore. Tali voci si rivelano infondate e ciò, unito al fatto che i militari rimasti in patria hanno giurato fedeltà al re Luigi XVIII, fa svanire in lui le ultime speranze di abbandonare Sant'Elena, proprio mentre la sua salute inizia a peggiorare.