Oggi, Michael Jackson, avrebbe compiuto sessantaquattro anni. La sua è stata la carriera più grande e travagliata della storia del pop mondiale. Non a caso, lo ricordiamo come il Re indiscusso del Pop. Ma dietro i numeri, dietro la sua musica, dietro Micheal Jackson, c’era Michael. Una persona buona che è arrivato a fondare il Neverland Ranch, un posto sicuro in cui i bambini malati potevano rifugiarsi. La componente umana però è stata la carezza e il pugnale di Michael Jackson. Il sogno di Michael, di aiutare i bambini e di stare tra i bambini per vivere un’infanzia che lui non aveva mai vissuto lo ha lanciato in pasto alla stampa scandalistica. Il susseguirsi di denunce, strane notizie dal Neverland Ranch, un uomo che rimane eterno bambino sono stati oro per la stampa che ha costruito intorno a lui una storia a senso unico con il solo scopo di vendere riviste. Quanto c’è di vero dietro tutto questo? Di cosa è colpevole davvero Michael Jackson?