Hai presente quando pensi che sia tutto finito? Che finalmente giustizia è stata fatta, e che chi ha abusato del proprio potere dovrà pagare? Bene. Dimenticalo. Perché nel caso di Harvey Weinstein, anche quando arriva una condanna, qualcosa si inceppa. Nel 2020 viene condannato a 23 anni di carcere. Nel 2022 arriva una seconda condanna, stavolta a Los Angeles: altri 16 anni. Sembra chiaro, no? Il predatore di Hollywood è finito. E invece no. Nel 2024, la Corte d’Appello di New York annulla tutto. Il processo? Da rifare. Perché secondo i giudici, alcune testimonianze non dovevano essere ascoltate. Perché – testuali parole – “la giuria si è fatta influenzare troppo”. Ma non finisce qui. Nel nuovo processo del 2025, una giuria litiga, si minaccia, si blocca. Uno dei capi d’accusa viene dichiarato nullo. Un altro finisce con un’assoluzione. Solo una condanna regge.