Alma Vinci va a Sirenuse, dove rivela a Santi che è decisa a riconoscere l'uomo misterioso che ha fotografato mentre corrompeva Maffei. I due, controllando l'archivio del commissariato locale, scoprono così che quell'uomo è Rodolfo Di Venanzio e Santi riconosce in lui il killer che gli ha sparato sul treno. Intanto Tonio si trova ancora in carcere e fa un patto con l'avvocato Vasile: se lascieranno in pace la sua famiglia, lui restituirà i soldi nascosti in Svizzera. Il fidanzamento tra Rodolfo e Assunta è osteggiato da donna Rosangela ed allora Di Venanzio la ricatta, minacciando di mostrare ai capimafia la copia del verbale nel quale si attesta che il figlio Dario è stato arrestato per possesso e consumo di droga, facendo così cadere il disonore sulla famiglia Rocca. Donna Rosangela si reca da Fred Di Venanzio per rivelargli che Dario è suo figlio perchè molti anni prima loro due erano amanti. Rosangela avverte Tonio del pericolo che corre il fratello perchè è nel mirino di Rodolfo, ma è troppo tardi: Santi viene ucciso per strada a colpi di mitragliatrice da Fortunato Di Venanzio e da un picciotto, sotto gli occhi di Alma Vinci e Melina, che assiste terrorizzata alla scena dal balcone della casa di sua zia. Sfortunatamente Santi aveva in braccio il figlio neonato di Tonio:Nicolas, che rimane pure ucciso dagli spari. Subito dopo Fortunato rincorre Alma Vinci, ormai al corrente di troppe cose, e la uccide di fronte al cancello di una chiesa. La sera stessa, nessun capomafia si presenta alla festa di fidanzamento di Rodolfo ed Assunta perchè l'omicidio di Santi doveva essere deciso insieme agli altri boss. Infatti in una riunione della cupola mafiosa Rodolfo viene costretto da suo zio a costituirsi alla polizia per evitare che le forze dell'ordine scoprano altro e viene espulso da Cosa nostra. Tonio, profondamente sconvolto per la morte del fratello e del figlio, viene condotto dal procuratore Donelli che gli propone di collaborare ed