1969. Al funerale di don Calogero, l'anziano boss mafioso ucciso da Tonio Fortebracci alla fine della precedente serie, arriva il giudice Santi Fortebracci (Giuseppe Zeno) che fa le sue condoglianze alla vedova del capomafia, donna Rosangela Rocca (Angela Molina), che lo ritiene responsabile della morte del marito ed è decisa a vendicarsi. Subito dopo Santi si reca a Mascalucia, il suo paese natale, dove tiene nascosto, in un casolare di famiglia, il fratello Tonio (Gabriel Garko), ripresosi dalla terribile sparatoria (in cui è morto don Calogero) da cui si è salvato perché indossava un giubbotto antiproiettile sotto i vestiti. Santi è deciso a portare Tonio a Torino, dove testimonierà al processo contro la mafia, evitandogli così il carcere. Intanto Rosangela Rocca vuole convincere il figlio Dario (Sergio Arcuri) a prendere le redini della famiglia mafiosa gestita dal padre Calogero, mettendolo contro la sorella Assunta (Elena Russo). Ma fa il suo ritorno da Beirut, dove ha passato sette anni per sfuggire all'arresto, Rodolfo Di Venanzio (Vincent Spano), nipote del boss italoamericano Fred Di Venanzio (Ben Gazzara), detto "il padrino" perché ricopre un ruolo di comando all'interno della cupola mafiosa. Tonio, con una scusa, prende la guida dell'auto di Santi e si reca a Lugano per cercare sua moglie Olga (Serena Autieri), che lo crede morto e sta per sposare Klaus Thorter, un ricco banchiere svizzero. Intanto Melina (Cosima Coppola), la moglie di Santi, riceve minacce da Beniamino (Paul Sorvino), un uomo di fiducia della famiglia Rocca, che le sottrae il figlioletto per qualche istante e le dà alcune informazioni sul marito, escluso dal processo contro la mafia perché ha fatto fuggire Tonio a Lugano. Melina quindi propone a Santi di rinunciare alla carriera di magistrato per salvaguardare i loro figli, ma lui rifiuta. Tonio trova Olga e scopre che non ha abortito ed ha dato alla luce suo figlio Nicolas. Allora lui decide di comprare una vil