Torino la bella città, si mangia si beve e bene si sta! La filastrocca recitata dai bambini pugliesi e calabresi alla fine degli anni ’50 dà la misura del potere di attrazione della città industriale per eccellenza. Il fenomeno delle migrazioni interne rappresenta, infatti, una delle conseguenze più rilevanti della crescita industriale. Dal 1951 al 1960 oltre due milioni di persone abbandonano il Mezzogiorno per trasferirsi nelle città del nord o all’estero. Si viaggia a bordo del treno del sole, il simbolo di quei viaggi che hanno unito il nord al sud dell’Italia. Si parte dalla Puglia, dalla Sicilia, dalla Campania, ma anche il settentrione ha i suoi emigranti. Il Sud diventa il serbatoio di manodopera per il triangolo industriale. Gli effetti sono immediati: le campagne si spopolano e le città si riempiono con evidenti problemi di sovraffollamento e insufficienza dei servizi. Si parte con in tasca l’indirizzo di un compaesano che può ospitarti in attesa di trovare un lavoro.