A distanza di 16 anni, tra il 1922 e il 1938, due treni segneranno per sempre l’Italia. Il primo è quello con cui Benito Mussolini va da Milano a Roma per iniziare il ventennio fascista. L’altro, è quello di Adolf Hitler, che si dirige nella Capitale deciso a suggellare il Patto d’Acciaio. Mussolini farà di ferrovie e stazioni la rappresentazione fisica del suo potere. Sui binari comincia la marcia su Roma e con essa una delle pagine più tristi della sua dittatura: la deportazione degli ebrei dal Binario 21 di Milano Centrale. Ancora una volta, Beppe Severgnini e Raffaele Di Placido raccontano i sabotaggi ferroviari dei partigiani durante i terribili anni della dittatura, mostrandoci le linee ferroviarie che ne furono protagoniste.