Al-Jolani, leader jihadista che ha guidato i ribelli armati dai turchi per abbattere il regime di Bashar al-Asad, è diventato presidente della Siria. Si è insediato un nuovo governo tecnico, ma islamista, e cominciano le trattative con il resto del mondo arabo. Ma la tensione resta. Israele ancora occupa le alture del Golan, il Libano brucia, gli americani di Trump portano altri soldati in Siria, i curdi del Rojava non sembrano voler cedere le armi, e la Turchia cerca di estendere la sua influenza regionale in Siria, tanto con la diplomazia quanto con l’intelligence. Quindi, quali sono adesso le difficoltà della nuova Siria? Soprattutto per la ricostruzione, l’economia e i complessi equilibri della geopolitica?