Il Mostro di Bolzano ha colpito in Alto Adige tra il 1985 e il 1992. Quattro prostitute e una studentessa di 15 anni le vittime di Marco Bergamo, operaio saldatore. Il presidente della Corte d’assise, il dottore Martinolli dirà: «Bergamo è giunto alla perversione estrema: l’omicidio per godimento. Dopo il primo assassinio ha scoperto che uccidendo appagava il suo piacere, e nello stesso tempo distruggeva l’oggetto temuto e odiato: la donna. […] Per Bergamo, uccidere rappresentava ormai l’estrema perversione sadica, la modalità più forte per possedere la donna».