Lia, una delle quattro figlie del nobile Pintor, fugge dal villaggio sardo di Galte per sposare l'uomo che ama. Il padre, inseguendola per impedirne la fuga, muore in circostanze misteriose. Venticinque anni dopo Giacinto, figlio di Lia, giunge in paese, dove le sorelle della madre vivono ormai in miseria, sostenute solo dal vecchio servo Efix. La più giovane delle tre, Noemi, rimane particolarmente turbata dall'arrivo del nipote...
Giacinto conquista presto con la sua simpatia le zie e i maggiorenti del paese, ma getta scompiglio tra le ragazze facendo innamorare Grixenda, una giovane di modeste condizioni, e Natolia, impetuosa servetta del commerciante Milese. Il giovane, inoltre, per fare bella figura con la gente del posto si fa prestare grosse somme di denaro dall'usuraia Kallina, vantando inesistenti crediti.
In paese si sparge la voce che le rendite di Giacinto non esistono e, quando si viene a sapere che il ragazzo è segretamente fidanzato con Grixenda, la gelosa Noemi caccia di casa il nipote, che parte per Nuoro in cerca di lavoro. In seguito un ufficiale giudiziario si presenta dalle sorelle Pintor con una grossa cambiale in protesto: Giacinto ha falsificato la firma di una delle zie allo scopo di raccogliere del denaro.
Il fedele Efix, che custodisce un terribile segreto e pur gravemente malato sogna il rifiorire della casata dei padroni, dopo la partenza di Giacinto e la morte di Ruth chiede aiuto al facoltoso cugino delle dame Pintor Don Predu, il quale vorrebbe sposare Noemi. Quest'ultima non ne vuole sapere: accetterà l'offerta soltanto dopo aver saputo che il nipote lavora come mugnaio ed ha deciso di prendere in moglie Grixenda.