Ivan è ferito ed è a casa di Claudia. Cerca di convincerla che lui è un infiltrato e che Rosi è il vero pericolo. In commissiariato Claudia svia i sospetti dicendo che Ivan è riuscito a scappare all'inseguimento. Alfiere scopre che Fiamma è figlia di un giornalista ucciso dalla mafia quando Fiamma era piccola. Alfiere ricorda che quel giorno fu lui a fare l'interrogatorio alla bambina. Intanto Rosi ha aperto un commercio di vendita di prodotti tipici siciliani: Claudia vuole convincerla che Nardo deve essere arrestato, Rosi risponde dicendo che non lo ha più sentito. Claudia segue Rosi e vede cha si dirige dall'avvocato Cifalà, che d'ora in poi dovrà solo tenere a bada Montero. Ivan perde molto sangue e così Claudia dona il suo per una trasfusione. De Silva chiede a Manuele di chiamarlo ogni volta che Rosi si incontrerà con Ivan. Poco dopo scoppia un'autobomba davanti all'ufficio di Rosi che rimane illesa grazie a Manuele che si era reso conto dell’ordigno. Fiamma apprende dal suo amico giornalista Aldo che un detenuto mafioso sa chi ha ucciso suo padre. Fiamma incontra il carcerato che le rivela che ad uccidere suo padre è stato Daniele Pinna che sarebbe morto cadendo in mare con la sua auto. Il suo corpo però non è mai stato ritrovato. Intanto alla Duomo Luca scopre che gli affari di Rosi non sono buoni e che ottiene il denaro necessario prestando soldi con strozzinaggio. Unica testimone è Michela Torrisi, figlia dell'imprenditore ucciso. Claudia poi la convince a testimoniare contro gli Abate. Rosi ha deciso con Ivan che le riunioni con il fratello avverranno in un sotterraneo di una palestra. Qui convincono Nardo a non scatenare una guerra con i calabresi. Intanto Nardo manda Iacuzzi e Pescecane (Daniele Pinna) a uccidere due uomini del boss calabrese Cannizzaro. Manuele riferisce a De Silva che Rosi ha incontrato Di Meo e che lei andrà a una mostra. Manuele riferisce la notizia anche alla Mares che fa sospendere il pedinamento a