L'aria che si respira in un ospedale è spesso aria di attesa. Che sia per i risultati delle analisi, o per l'orario di visite, il tempo assume un'importanza speciale nel reparto, per pazienti e medici. Così l'attesa fuori dalla sala di rianimazione, per il padre di Sandra, sembra interminabile. La donna è appena stata sottoposta ad una tracheotomia d'urgenza, eseguita da Danzi, dopo aver avuto una reazione allergica ad un antibiotico. Errare è umano, e l'errore stavolta è della Boschi, già di per sé insicura nella sua professione, ora letteralmente paralizzata dalla tragica conseguenza di ciò che ha fatto. La denuncia, da parte del padre della paziente, è un pericolo vicino. Ma per decidere se vendicare la sorte della donna bisogna aspettare, come per scoprire se l'intervento di Danzi è stato sufficiente a salvarle la vita. Ad aspettare sembra invece essersi ormai abituato il signor Gualtieri, l'anziano bersagliere che ha terminato la sua degenza in ospedale, e ora è seduto nell'atrio mentre attende che la figlia, Cecilia, lo venga a prendere. L'attesa, però, da breve che doveva essere, diventa estenuante, e il timore di essere di fronte all'ennesimo abbandono di un anziano comincia a serpeggiare nel reparto. Un'attesa ben più felice è quella che riguarda Mirella Corti, moglie di un paziente, Roberto, al terzo mese di gravidanza. Moglie e marito sembrano essere molto uniti, la loro vita scorre serena, senza problemi, a parte quella febbre che assilla l'uomo da qualche settimana. La diagnosi arriva quasi subito, grazie all'intuito di Giacomo. Ma insieme a quella arriva anche una terribile scoperta: l'uomo è sieropositivo. Roberto è sconvolto, nell'anima si susseguono reazioni violente e forti: l'incredulità, il rifiuto, la volontà di farla finita e la vergogna per quello che anche la moglie rischia. E quello si rivela il passo più difficile: raccontare a Mirella, la compagna della vita, del tradimento compiuto, della malattia presa e della p