Questa puntata de "La Grande Storia" è dedicata alle imprese eroiche del novecento. Si parte con "Aviatori", un'appassionante storia degli arbori della nostra aviazione: i mezzi, le imprese, gli eroi. A partire dal precursore e modello di tutti loro, il vate, Gabriele D'Annunzio. Di lui si rievocano l'incredibile volo sopra Vienna e lo facciamo dal Vittoriale a Gardone, il santuario che volle dedicare a se stesso. Poi si vedono le rare immagini dell'incredibile volo da Roma a Tokyo, 18 mila chilometri su un aereo di legno e tela, compiuto da Arturo Ferrarin nel 1920. Poi l'ultimo grande trasvolatore individuale il colonnello De Pinedo, prima delle grandi crociere di squadra comandate da Italo Balbo, l'unico gerarca fascista popolare quasi quanto il duce stesso. Poi è la volta di "Nobile". Tra gli anni '20 e '30 del Novecento, il dirigibile, il "più leggero dell'aria", contende all'aeroplano il primato nei cieli. L'ingegner Umberto Nobile è uno dei più celebri progettisti e capitani di dirigibili che, nell'arco di soli due anni, compie due imprese leggendarie. Nel 1926, al comando del dirigibile Norge, è il primo a raggiungere il Polo Nord e a sorvolare il Mar Glaciale Artico. La sua seconda spedizione polare, nel 1928, a bordo del dirigibile Italia, si conclude invece con un disastro: il velivolo si schianta sui ghiacci e i superstiti, rifugiatisi sotto la celebre "tenda rossa", dopo ben 49 giorni saranno infine salvati da una nave rompighiaccio sovietica.