Il titolo riprende una definizione spesso usata da papa Francesco che riassume molto il senso del suo pontificato. Una Chiesa non chiusa in se stessa, rigida nelle tradizioni, inflessibile nei giudizi, ma piuttosto aperta al mondo, comprensiva e inclusiva, in uscita, appunto, fuori dalle proprie mura, verso tutte le persone, con i loro bisogni, le loro paure, speranze, incertezze, necessità di accoglienza e comprensione. Viene proposta un'intervista esclusiva al Cardinale Pietro Parolin, in cui il Segretario di Stato Vaticano affronta alcuni degli aspetti più rilevanti relativi al pontificato di papa Bergoglio: la vicinanza tra papa Francesco e Giovanni XXIII, la cosiddetta "Chiesa Poliedro", la questione del "deserto spirituale" e il concetto di differenza intesa non come problema, ma come valore. Il programma racconta alcuni protagonisti vecchi e nuovi di questa "Chiesa in uscita". Innanzitutto la storia di Jorge Bergoglio prima di arrivare al Conclave che lo ha eletto 266° successore di Pietro, una racconto che parla molto della formazione, delle scelte e del carattere di Francesco. Poi, il martirio di mons. Romero, assassinato da uno squadrone della morte nella cattedrale di San Salvador, colpevole di aver preso la difesa dei poveri e dei campesinos della sua terra. Per Bergoglio quasi un maestro e un modello. E l'ultima profetica testimonianza di padre Paolo Dall'Oglio che, come altri gesuiti nel corso della storia, ha messo a rischio la propria vita per incontrare quelli che un tempo erano chiamati infedeli: è andato in Siria e, con la dichiarata ostilità del regime, ha fondato la comunità monastica di Mar Musa, riabitando un antico eremitaggio abbandonato. Però improvvisamente scompare: rapito, segregato, ucciso? Ancora oggi la sua sorte sembra legata ad un filo. Ma nella Chiesa di Bergoglio le differenti anime, sensibilità, esperienze, tradizioni, coesistono e la diversità non rappresenta un limite ma un valore...