Il Muro di Berlino era apparso una mattina, il 13 agosto 1961, al culmine delle tensioni tra Usa e Russia. Tutto il mondo era rimasto senza parole, ma nessuno era intervenuto. Tra l'agosto del 1961 e novembre 1989, rischiando la vita, 5.075 persone sono fuggite a Berlino Ovest, con ogni tipo di mezzi, escogitando i piani più originali e rischiosi. 588 fuggiaschi sono invece rimasti uccisi. Nell'estate del 1989 la DDR comincia a perdere forza: avvengono fughe di massa verso l'Ungheria, che ha aperto il confine con l'Austria, mentre migliaia di tedeschi dell'est si rifugiano nell'ambasciata federale di Praga. Inoltre, la politica di modernità e trasparenza avviata da Gorbaciov suscita approvazione nella popolazione, che per la prima volta inizia a chiedere riforme. Quando il 6 ottobre 1989 Mikhail Gorbaciov arriva a Berlino per le cerimonie dei 40 anni della DDR, la folla lo acclama come un liberatore. Segue un mese di proteste, manifestazioni e rivolte che portano alle dimissioni del Presidente Honecker e di molti membri del governo. Il 9 novembre, il nuovo governo presieduto da Krenz approva nuove misure che concedono la libertà di espatrio. E così, pacificamente avviene la rivoluzione che porta il muro di Berlino a sbriciolarsi.