Il 1969 è l'anno in cui uno dei più grandi sogni dell’uomo diventa realtà: lo sbarco sulla Luna. Alle 4.56 italiane del 21 luglio l’astronauta Neil Armstrong è il primo essere umano a mettere piede sul nostro satellite. Si chiude così l’assalto al cielo che in quegli anni impegna America e Unione Sovietica, spostando tra le stelle la sfida della Guerra Fredda. Una guerra combattuta anche a suon di simboli, utilizzando la conquista spaziale come potentissima macchina dei sogni su cui costruire la propaganda. Nello stesso anno, il 4 dicembre 1969, con la repressione del movimento delle Pantere Nere da parte della polizia di Chicago si chiude tragicamente la lunga stagione del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Dalla grande parata del Ku Klux Klan a Washington, al rifiuto di Rosa Parks di cedere a un bianco il suo posto sull’autobus; dalla lotta per il diritto allo studio dei nove studenti neri di Little Rock fino al grande sogno di Martin Luther King. Cinquant’anni di battaglie contro la vergogna della segregazione razziale. Dove nasce il Gay Pride? E’ la notte tra il 27 e il 28 giugno 1969, quando la polizia di New York fa irruzione in un bar, lo Stonewall Inn, luogo di ritrovo della comunità omosessuale della Grande Mela. In quegli anni non esiste ancora un movimento gay negli Stati Uniti. Il “Manuale diagnostico e statistico” dell’Associazione americana di psichiatria definisce l’omosessualità come una “malattia mentale”. Ma dopo la rivolta dello Stonewall niente sarà più lo stesso.