Lo faccio ancora, ma giuro, cascasse il cielo, che non parlerò più di YouTubers per almeno i prossimi tre giorni. Spero. A sto giro la protagonista della polemica è Zoe Sugg, in arte Zoella, già criticata in passato proprio in merito al suo libro, accusata di aver utilizzato un ghost wrighter. Questa volta, invece, l’accusa è al contrario: i suoi libri (best sellers) sono scritti troppo semplicemente e contribuirebbero al progressivo degrado lessicale dei giovani. Questa accusa è ridicola e credo le ragioni per le quali si scrivono articoli di questo tipo siano altre, parliamone un po’.