Simpatico, scatenato, divertente, pieno di vitalità e di senso dell’umorismo. Quelli che lo conoscono lo descrivono come un uomo di straordinaria energia. Uno che giocava con la vita fino a conoscerne gli eccessi. Gigi Rizzi è stato uno degli uomini più invidiati d’Italia. La sua storia d’amore con Brigitte Bardot , alla fine degli anni 60, lo ha trasformato in un mito, un caso di orgoglio nazionale. Un ritratto inedito ed intimo di un “ex play boy”, anche se oggi all’età di 69 anni lui ama invece definirsi un “play nonno” visto che la sua esistenza fatta di rocambolesche salite e rovinose discese gli ha regato infine la gioia di una vera famiglia. La sua storia non può che esplodere sulle spiagge di Saint Tropez, isola di libertà e di divertimento, quando nel 68 le cronache sono divise tra la mondanità delle spiagge e le rivolte studentesche. BB, mito assoluto di quegli anni e regina di Saint Tropez, lo sceglie tra mille pretendenti . Lo vede e un’ora dopo , come racconta Rizzi, erano a letto insieme . “Era sessualmente pazzesca” racconta “ed io mi attribuisco il merito di averla resa felice portandola fuori nelle “boite” e facendola divertire”. Rizzi aveva allora 24 anni ed era all’apice della sua notorietà. “La sua filosofia, racconta il giornalista Giampietro Mughini, era semplicemente questa: quando ho fame mangio”. La storia con BB dura appena tre mesi ma Rizzi è una star. Grazie a lui, locali come il Number One, di Milano e poi quello romano, hanno enorme successo. Ma come ogni “vita spericolata” anche quella di Gigi Rizzi conosce i suoi drammatici rovesci. Droga, gioco d’azzardo, problemi con la giustizia fino al clamoroso scandalo del Number One di Roma quando venne trovata cocaina nei bagni e il locale viene chiuso. Nel corso del documentario le testimonianze di Elsa Martinelli, sua amica di scorribande notturne, ma anche quella di giornalisti come Massimo Fini, Natalia Aspesi e soprattutto que