Nella prima parte della miniserie faremo la conoscenza dell’ufficiale Serra, maresciallo dalla Capitaneria di Porto di Roma mandato a Lampedusa per affrontare le emergenze relative allo sbarco di migranti nell’isola. La prima missione non tarda ad arrivare: un SOS lanciato da un punto imprecisato al largo della costa è il segnale che la Guardia Costiera riceve con grande frequenza. L’imbarcazione in pericolo è una scialuppa riempita di persone affamate ed impaurite che vengono portate sulla terraferma in piccoli gruppi. Tra questi è presente Dhaki, un bambino che colpisce profondamente sia il maresciallo che Viola, responsabile del centro di accoglienza, da anni impegnata per difendere i più deboli. Il rapporto tra i volontari, come Viola, e i membri delle forze dell’ordine, come Serra, non è sempre facile poichè spesso i sentimenti personali vanno in direzione opposta rispetto alle attività utili tutti i giorni nel mantenimento dell’ordine di Lampedusa e del quieto vivere tra profughi e abitanti del posto, che talvolta si sentono depredati della propria terra. Viola, intanto, riesce a sapere che Dhaki è partito dalla costa libica da solo poichè la sorella minore Sana e la madre Fatima sono rimaste lì in attesa del viaggio successivo, trafficanti di clandestini permettendo. Nel frattempo Serra, in fuga da un doloroso passato e intenzionato a tornare presto nella sua città, inizia a cambiare idea nei confronti di Lampedusa e dei suoi problemi, aiutato nel suo percorso da alcuni pescatori locali e dalla forte simpatia nata per il piccolo Dhaki.
Proseguono i numerosi sbarchi sulle coste siciliane. Il maresciallo Serra, così come l’intera squadra della Guardia Costiera si ritrova sempre più spesso in mare aperto a salvare decine di vite umane, e questo comporta anche dover prendere in poco tempo decisioni cruciali, le quali necessitano di quel sangue freddo che prontamente Serra dimostra di possedere. Questo scatena malumori tra i superiori della Capitaneria, ma anche l’ammirazione di Viola.