“La maggior parte delle persone corre una gara per vedere chi è il più veloce. Io corro per vedere chi ha più coraggio”. La puntata di Sfide olimpiche comincia con la frase pronunciata da Steve Prefontaine, un atleta passato alla storia non per una medaglia, ma per aver corso una gara come mai nessuno aveva corso prima: a Monaco 1972 nei 5000 gareggiò senza strategia tirando il più possibile. La sua storia è l’emblema del coraggio. E il coraggio è il tema della puntata del programma di Simona Ercolani in onda lunedì 1 agosto alle ore 23.45, su Rai3, con la conduzione di Alex Zanardi. Si parte da Prefontaine e si passa attraverso le storie di molti sportivi coraggiosi: il tuffatore americano Greg Louganis che a Seul 1988 vinse l’oro nei tuffi sapendo di essere malato di Aids; il cecoslovacco Emil Zatopek che a Helsinki nel 1952 riuscì a vincere l’oro nei 5000 metri, nei 10000 metri e nella maratona. Il coraggio è stato il segreto anche degli altri protagonisti della puntata come Bruce Jenner, americano vincitore degli 800 metri a Montreal nel 1976 e passato recentemente alla storia per aver cambiato sesso, diventando Caitlyn Jenner. Passando alle storie degli italiani, la puntata si concentra sulla Nazionale di Pallavolo maschile del 1996, che sfidò con tenacia, orgoglio e appunto coraggio, la favoritissima Olanda nella finale per l’oro. Sotto la guida di Julio Velasco, giocò quelle che è considerata la più importante generazioni di talenti del volley. A raccontare quella avventura a Sfide sono alcuni tra i protagonisti: Andrea Zorzi, Lorenzo Bernardi, Samuele Papi. Altra Nazionale coraggiosa quella dell’Arco a Londra 2012: Michele Frangilli, Marco Galiazzo e Mauro Nespoli, vincitori dell’oro dopo una finale all’ultimo tiro contro gli Stati Uniti d’America. Tra i coraggiosi, non può mancare Tania Cagnotto, protagonista delle storie dell’Italia Team che vuole portare in alto i colori dell’Italia a Rio de Janeiro. Cagnotto a cacci