Nella sua lunga carriera in maglia azzurra, Dino Zoff ha battuto ogni record. E’ stato il primo calciatore italiano a superare le cento presenze in Nazionale, l’unico a vincere il Campionato Europeo e quello del Mondo, detiene ancora oggi il record d’imbattibilità in una squadra nazionale, più di 1100 minuti senza subire reti. Il giocatore è un monumento vivente del calcio italiano. Ma non solo per le sue grandi parate. E’ stato un simbolo di lealtà, saggezza e dedizione al lavoro. Valga per tutti la sua amicizia con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che il giorno del ritiro del numero uno azzurro gli scrisse: “Esci da tante vittorie il cui ricordo ti conforterà nelle ore di solitudine… sei stato un simbolo per tutti gli sportivi. Auguri mio caro Zoff”. E’ per questo che ancora oggi, a distanza di tanti anni dalle sue imprese sul campo di gioco, è amato da generazioni di italiani. I suoi quattro campionati del mondo, culminati con la conquista della Coppa nel 1982, quando Zoff aveva già superato i 40 anni. Il campionato europeo del 1968, vinto da un giovane Dino Zoff esordiente assoluto in azzurro. Il campionato europeo del 2000, con lui in panchina nel ruolo di ct della nazionale, con le parate di Francesco Toldo in una memorabile semifinale contro l’Olanda… i momenti bui, come ai mondiali del ’78 quando Zoff subisce le reti che condannano l’Italia all’eliminazione… e le grandi risalite, come la famosa parata all’ultimo minuto contro il Brasile che ci spiana la strada verso la conquista del Mundial. Si rivivranno quei momenti di calcio azzurro nelle parole di Dino Zoff e in quelle dei suoi compagni di squadra: Claudio Gentile, Antonello Cuccureddu, Antonio Cabrini, Franco Causio e poi la voce del telecronista della Nazionale Bruno Pizzul, friulano come Zoff e suo amico d’infanzia. Non mancheranno i ricordi di alcuni avversari che si sono trovati di fronte il campione ai mondiali: l’olandese Arie Haan, il brasili