Ci son voluti solo sette anni, dal 1998 al 2005, per vendere i circa cinquecento immobili sedi della Democrazia Cristiana, comprati nella sua decennale storia con i soldi dei tesserati, delle donazioni, dei finanziamenti pubblici. Dopo che la vecchia Dc si è sgretolata sotto i colpi degli oltre cinquemila avvisi di garanzia che avevano inondato il Parlamento in piena tangentopoli, gli eredi democristiani si sono frantumati in varie direzioni, un po’ a destra, un po’ a sinistra, altri rigorosamente al centro, e si son trovati a gestire questa imponente ricchezza immobiliare. Come li hanno venduti gli immobili sparsi in tutta la penisola? In quali mani sono finiti? Nascosti dietro l'alibi dei debiti dei padri da saldare, gli eredi hanno in realtà usato quegli immobili per le proprie carriere politiche, e non solo. Intorno alle svendite, ai grandi affari e qualche proprietà tornata in casa di ex Dc, logicamente a prezzi di favore, si intersecano storie di vecchi palazzi con fantasmi, sedi di partito fantasma, e misteriose società in Croazia con tanto di inconsapevoli prestanomi. (da www.report.rai.it)
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Sabrina Giannini | Writer |